L'argomento in questione è la gara di affidamento del Museo Civico
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SIENA. In relazione alla nota della Direzione Affari Generali del Comune circa la gara per la gestione del Museo Civico e al comunicato del candidato Sindaco Alessandro Vigni sulla posizione di Opera Laboratori Fiorentini, si precisa quanto segue:
La gara per la gestione del servizio di sorveglianza e biglietteria presso il Museo Civico e la Torre del Mangia cui facevamo riferimento, era quella svolta nel maggio 2013 perché è l’ultima di cui si conosce ufficialmente il risultato essendo stato pubblicato l’”esito di gara”. Vi avevano partecipato 6 società, fra cui anche Opera Laboratori Fiorentini che l’aveva vinta offrendo un ribasso strabiliante pari al 33,42%. Effettivamente non era stato messo per iscritto che il risparmio sarebbe stato ottenuto riducendo le malattie dei dipendenti, ma rimane un interrogativo legittimo su come una ditta possa risparmiare così tanto su servizi che sono basati essenzialmente sulle spese per il personale: €. 1.428.860 invece che €. 2.126.080 per 4 anni (cioè €. 357.215 all’anno).
Alla scadenza di quell’affidamento (poi prorogato di un anno), nel marzo 2018 è stata bandita una nuova gara che è attualmente in fase di aggiudicazione e di cui, alla data di distribuzione del comunicato di Alessandro Vigni, non era stato pubblicato l’esito. Pertanto era impossibile farvi riferimento.
Abbiamo solo esaminato l’atto dirigenziale n.525 del 13.03.2018, con cui si decide l’affidamento per 5 anni dei servizi di accoglienza per il pubblico, valorizzazione e promozione del Museo Civico, Museo dell’Acqua e della Torre del mangia e il disciplinare di gara che stabilisce di dare in appalto (base di gara €. 2.483.425 cioè €. 496.685 all’anno) i servizi di sorveglianza, biglietteria, pulizia ecc.), ed in concessione i servizi di bookshop, caffetteria ecc. E’ da notare che questa volta il Comune non ha fatto ricorso al semplice appalto, ma, almeno a parziale rispetto del Codice dei Beni Culturali, introduce la forma della “concessione”, che consente al proprietario del bene (cioè al Comune) di introitare qualcosa e non solo di spendere. A questo proposito vorremmo conoscere in base a quale articolo del Codice dei Beni Culturali è stata adottata questa forma di “semi concessione”, che non risulta prevista.
La Direzione Affari Generali informa che l’offerta vincente ha proposto un ribasso del 3% e percentuali del 16% e del 21% sul fatturato dei vari servizi, oltre ad un canone annuo di €. 36.050. Evidentemente si sono create condizioni per cui solo Opera Laboratori Fiorentini ha potuto partecipare alla gara e non confrontarsi con altri concorrenti.
L’ufficio comunicazione di Alessandro Vigni candidato sindaco