Ma il cliente resta sempre al centro
SIENA. I dipendenti del gruppo Monte Paschi sono in costante diminuzione. Secondo i dati forniti questa mattina dal direttore generale Antonio Vigni in un incontro con la stampa senese la politica di contenimento dei costi ha portato anche un calo già ora consistente del numero dei dipendenti. Che nel 2007 erano 34200, nel 2010 31500 mentre la previsione per il 2015 è quella di scendere ai 29 mila. Soprattutto il calo è nelle direzioni generali. Vigni ha fatto notare che “ fronte delle uscite in tre anni sono stati assunti 1700 giovani” il cui costo è certo inferiore a quelli che se ne sono andati. Altre assunzioni sono previste nei prossimi mesi. 130 sono già state annunciate,le altre 270 riguarderanno in parte residenti nelle province di Siena e Grosseto e i figlio dei dipendenti.
Vigni ha spiegato ai giornalisti programmi e strategie contenute nel piano industriale già illustrato a livello nazionale, per la cui redazione ha detto “siamo partiti da un’analisi della crisi da cui il nostro paese, sostanzialmente sta uscendo meglio di altri. Una crisi che ha cambiato il mondo. Noi- ha ricordato Vigni – abbiamo avuto due direttrici di lavoro. La gestione delle difficoltà dovute alla crisi e quella di gestire la crisi per cambiare”. Secondo il direttore generale il cambiamento del Monte c’è stato e continuerà. “Il gruppo Montepaschi ha subito una trasformazione profonda. Non siamo stati fermi ad aspettar ma abbiamo avuto la voglia di cambiare in un momento in cui ci si sta confrontando con scenari diversi”.
Al centro dell’interesse del gruppo bancario senese i clienti ai quali dare servizi migliori. Per questo un ruolo importante lo avrà la filiale “ che- ha detto Vigni- sarà al centro della nostra strategia”. E per supportare questa strategia ha messo in evidenza il dato dei cento milioni investiti in nuove tecnologie. L’imperativo quindi è continuare a crescere e svilupparsi e mantenere il livello di efficienza del gruppo, diminuire i costi dell’1% entro il 2015, aumentare la redditività con ricavi in più per quella data del 6% e sempre per il2015 supportare l’economia garantendo una crescita degli impieghi per 37 miliardi “grazie all’operazione di aumento di capitale”. Una decisione che fino a qualche mese fa veniva comunque negata. Il direttore generale ha fatto un riferimento, nel finale del suo incontro ai continui controlli che l’autorità di vigilanza ha fatto sul gruppo senese come su altre banche. “Il Monte è stato rivoltato. Nel 2010 il gruppo è stato osservato in profondità”.
Vigni ha spiegato ai giornalisti programmi e strategie contenute nel piano industriale già illustrato a livello nazionale, per la cui redazione ha detto “siamo partiti da un’analisi della crisi da cui il nostro paese, sostanzialmente sta uscendo meglio di altri. Una crisi che ha cambiato il mondo. Noi- ha ricordato Vigni – abbiamo avuto due direttrici di lavoro. La gestione delle difficoltà dovute alla crisi e quella di gestire la crisi per cambiare”. Secondo il direttore generale il cambiamento del Monte c’è stato e continuerà. “Il gruppo Montepaschi ha subito una trasformazione profonda. Non siamo stati fermi ad aspettar ma abbiamo avuto la voglia di cambiare in un momento in cui ci si sta confrontando con scenari diversi”.
Al centro dell’interesse del gruppo bancario senese i clienti ai quali dare servizi migliori. Per questo un ruolo importante lo avrà la filiale “ che- ha detto Vigni- sarà al centro della nostra strategia”. E per supportare questa strategia ha messo in evidenza il dato dei cento milioni investiti in nuove tecnologie. L’imperativo quindi è continuare a crescere e svilupparsi e mantenere il livello di efficienza del gruppo, diminuire i costi dell’1% entro il 2015, aumentare la redditività con ricavi in più per quella data del 6% e sempre per il2015 supportare l’economia garantendo una crescita degli impieghi per 37 miliardi “grazie all’operazione di aumento di capitale”. Una decisione che fino a qualche mese fa veniva comunque negata. Il direttore generale ha fatto un riferimento, nel finale del suo incontro ai continui controlli che l’autorità di vigilanza ha fatto sul gruppo senese come su altre banche. “Il Monte è stato rivoltato. Nel 2010 il gruppo è stato osservato in profondità”.