di Augusto Mattioli
SIENA. Tremila persone nel 2009 hanno perduto il lavoro in provincia di Siena. Un dato che la relazione, con cui il segretario della Camera del Lavoro Claudio Vigni ha aperto il 20° congresso provinciale della Cgil senese, ha messo in particolare evidenze ed è indicativo della crisi che sta colpendo duro anche da noi.
”Purtroppo nel 2010 molte altre persone perderanno il lavoro anche in aziende strutturate”, ha sottolineato Vigni. Un intervento nel quale non ha risparmiato critiche forti nei confronti del governo il cui "l'ottimismo non corrisponde alla realtà delle cose, Non corrisponde alla prospettiva che sta preoccupando altre migliaia di lavoratori, non solo precari o della piccola impresa, ma anche di imprese grandi e strutturate, che stanno lottando per difendere il loro lavoro. Uno stillicidio di crisi aziendali che sta destrutturando l’intero tessuto produttivo italiano, toscano e senese.Tutto questo avviene nella più totale indifferenza del Governo”.
Vigni può parlare a ragion veduta essendo alla guida di un sindacato che in provincia a fine anno scorso aveva 57.057 iscritti, 345 in più rispetto al 2008. Secondo Vigni, aziende più grandi della provincia, la Rcr (ex Calp), la Whirlpool, Novartis, Imer, sono a rischio ridimensionamento. Ma non solo. Nell’artigianato si sono persi 300 occupati, nell’edilizia 350. Meglio va l’agricoltura “anche se ci sono incognite forti per il futuro”.
Non è mancato nella relazione di Vigni il riferimento al ruolo della Fondazione Mps, della Banca e della Fises (che di recente ha ricevuto proprio dalla Fondazione 13 milioni di euro per la sua attività, con la speranza che ora possa muoversi da sola). Tema centrale il modo di utilizzare le risorse. Quelle distribuite in dieci anni hanno raggiunto il miliardo di euro. Ma ecco una sintesi di ciò che detto Vigni sul tema.
"Penso in particolare alla questione delle risorse locali. Negli anni abbiamo avuto a disposizione risorse ingenti, aggiuntive, ma che non sono state utilizzate come tali e non hanno avuto un completo valore aggiunto.
Se prendiamo le statistiche del PIL provinciale negli ultimi dieci anni non riusciremo ad apprezzare uno sviluppo ed una crescita economica adeguati per un territorio che ha beneficiato in questo periodo di un’iniezione aggiuntiva di circa 1 miliardo di €. È un argomento che già diversi anni fa avevamo sollevato – quello della prassi che si stava via via consolidando di far divenire gestione ordinaria le risorse della Fondazione MPS. In molti casi anche per far fronte alla spesa corrente. Gli stessi progetti presentati, senza giudicarne la qualità, erano spesso allo stato embrionale e le risorse stanziate, dopo diversi anni, non erano ancora state spese.
Grazie anche a quanto da noi sostenuto si sono fatti dei passi in avanti sulla rapidità di spesa delle risorse assegnate, ottenendo un’attenzione specifica per la casa a canone concordato e due bandi straordinari sulla crisi che hanno riguardato il sostegno sociale e lo sviluppo economico.
In parte ciò è stato possibile anche perché le risorse disponibili si stanno drasticamente riducendo. Questo calo avrà sicuramente un impatto nel breve periodo ed anche nel lungo se non sapremo recuperare negli enti la capacità di progettazione e di ricerca dei finanziamenti.
Il principio dell’intervento aggiuntivo deve valere anche per le risorse messe a disposizione della FISES. Anche in quel caso decine di milioni messi a disposizione per le imprese non hanno prodotto effetti soddisfacenti nel salvataggio delle aziende e sono andati persi. Spesso sono divenuti risorse sostitutive di quelle del sistema bancario che rientrava delle proprie esposizioni. Tutto questo senza nessuna concertazione con il Sindacato.
La Fondazione MPS ha stanziato nuove risorse per la FISES. Dico con chiarezza che il modello attuale deve essere corretto. Per noi i nuovi criteri sono tracciati dal recente accordo ‘Emergenza economia’ dai sindacati. con la Regione Toscana e dal fatto che una parte di queste risorse deve essere ad appannaggio di nuove iniziative produttive che portino occupazione.
Sulle nuove iniziative la stessa Banca MPS potrebbe fare molto destinando un fondo finalizzato alla capitalizzazione di imprese che vogliono investire nel territorio soprattutto sui settori innovativi. Con imprenditori disposti a rischiare per creare sviluppo e non per coloro che vengono qua per risolvere i propri problemi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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SIENA. Tremila persone nel 2009 hanno perduto il lavoro in provincia di Siena. Un dato che la relazione, con cui il segretario della Camera del Lavoro Claudio Vigni ha aperto il 20° congresso provinciale della Cgil senese, ha messo in particolare evidenze ed è indicativo della crisi che sta colpendo duro anche da noi.
”Purtroppo nel 2010 molte altre persone perderanno il lavoro anche in aziende strutturate”, ha sottolineato Vigni. Un intervento nel quale non ha risparmiato critiche forti nei confronti del governo il cui "l'ottimismo non corrisponde alla realtà delle cose, Non corrisponde alla prospettiva che sta preoccupando altre migliaia di lavoratori, non solo precari o della piccola impresa, ma anche di imprese grandi e strutturate, che stanno lottando per difendere il loro lavoro. Uno stillicidio di crisi aziendali che sta destrutturando l’intero tessuto produttivo italiano, toscano e senese.Tutto questo avviene nella più totale indifferenza del Governo”.
Vigni può parlare a ragion veduta essendo alla guida di un sindacato che in provincia a fine anno scorso aveva 57.057 iscritti, 345 in più rispetto al 2008. Secondo Vigni, aziende più grandi della provincia, la Rcr (ex Calp), la Whirlpool, Novartis, Imer, sono a rischio ridimensionamento. Ma non solo. Nell’artigianato si sono persi 300 occupati, nell’edilizia 350. Meglio va l’agricoltura “anche se ci sono incognite forti per il futuro”.
Non è mancato nella relazione di Vigni il riferimento al ruolo della Fondazione Mps, della Banca e della Fises (che di recente ha ricevuto proprio dalla Fondazione 13 milioni di euro per la sua attività, con la speranza che ora possa muoversi da sola). Tema centrale il modo di utilizzare le risorse. Quelle distribuite in dieci anni hanno raggiunto il miliardo di euro. Ma ecco una sintesi di ciò che detto Vigni sul tema.
"Penso in particolare alla questione delle risorse locali. Negli anni abbiamo avuto a disposizione risorse ingenti, aggiuntive, ma che non sono state utilizzate come tali e non hanno avuto un completo valore aggiunto.
Se prendiamo le statistiche del PIL provinciale negli ultimi dieci anni non riusciremo ad apprezzare uno sviluppo ed una crescita economica adeguati per un territorio che ha beneficiato in questo periodo di un’iniezione aggiuntiva di circa 1 miliardo di €. È un argomento che già diversi anni fa avevamo sollevato – quello della prassi che si stava via via consolidando di far divenire gestione ordinaria le risorse della Fondazione MPS. In molti casi anche per far fronte alla spesa corrente. Gli stessi progetti presentati, senza giudicarne la qualità, erano spesso allo stato embrionale e le risorse stanziate, dopo diversi anni, non erano ancora state spese.
Grazie anche a quanto da noi sostenuto si sono fatti dei passi in avanti sulla rapidità di spesa delle risorse assegnate, ottenendo un’attenzione specifica per la casa a canone concordato e due bandi straordinari sulla crisi che hanno riguardato il sostegno sociale e lo sviluppo economico.
In parte ciò è stato possibile anche perché le risorse disponibili si stanno drasticamente riducendo. Questo calo avrà sicuramente un impatto nel breve periodo ed anche nel lungo se non sapremo recuperare negli enti la capacità di progettazione e di ricerca dei finanziamenti.
Il principio dell’intervento aggiuntivo deve valere anche per le risorse messe a disposizione della FISES. Anche in quel caso decine di milioni messi a disposizione per le imprese non hanno prodotto effetti soddisfacenti nel salvataggio delle aziende e sono andati persi. Spesso sono divenuti risorse sostitutive di quelle del sistema bancario che rientrava delle proprie esposizioni. Tutto questo senza nessuna concertazione con il Sindacato.
La Fondazione MPS ha stanziato nuove risorse per la FISES. Dico con chiarezza che il modello attuale deve essere corretto. Per noi i nuovi criteri sono tracciati dal recente accordo ‘Emergenza economia’ dai sindacati. con la Regione Toscana e dal fatto che una parte di queste risorse deve essere ad appannaggio di nuove iniziative produttive che portino occupazione.
Sulle nuove iniziative la stessa Banca MPS potrebbe fare molto destinando un fondo finalizzato alla capitalizzazione di imprese che vogliono investire nel territorio soprattutto sui settori innovativi. Con imprenditori disposti a rischiare per creare sviluppo e non per coloro che vengono qua per risolvere i propri problemi.
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