Alla presentazione della lista "Siena Cambia", il candidato fa il punto della situazione
di Guido Giacomo Corsi
SIENA. Che non fosse una campagna elettorale come quelle degli anni precedenti ormai si era capito. Ci sono sempre stati ovviamente toni infuocati tra gli avversari, ovviamente con il reciproco rispetto ma, nel viaggio verso l’appuntamento del 26 maggio, non vengono certo risparmiate critiche.
Bruno Valentini, candidato sindaco per la coalizione guidata dal Partito Democratico, dopo lo scompiglio delle primarie, “apprezzate e odiate”, interviene alla presentazione del “movimento civico” Siena Cambia “non una lista civica ma una lista del sindaco”, come spiega Fiorino Iantorno, uno dei responsabili del movimento. “Persone e idee, non un’identità partitica o politica – continua Iantorno – che siano a garanzia di discontinuità dal sistema precedente. Non l’ossessione per il nuovo basta che sia ma, appunto, garanzia di discontinuità, rinnovamento e competenza”
Dopo queste parole, è la volta del candidato sindaco, che ringrazia il movimento e non risparmia critiche ai suoi avversari “che ci associano a sistemi di potere classici, ai quali non ci siamo mai avvicinati e non capiscono la nostra spinta al rinnovamento. Intorno a me vedo solo catastrofismo, comunicati e parole eclatanti, come se Siena fosse improvvisamente diventata la capitale del malaffare. E’ possibile, infatti, prendere voti anche senza spargere letame su quello che funziona; cito il caso del Campansi, una struttura che da qualche anno ha ritrovato l’equilibrio economico senza gli aiuti della Fondazione e assiste, con professionalità e con un ottimo abbattimento dei costi, persone non autosufficienti e che un altro candidato, Laura Vigni, pochi giorni fa, aveva accusato di sfruttare al limite i suoi collaboratori. Questa città deve imparare a valorizzarsi, ad esaltare le eccellenze e le energie troppo a lungo sopite dalle cupole di potere e dall’eccesso di risorse”.
Scherzando, inoltre, aggiunge “il Santa Maria della Scala da solo non ci salverà, lo faranno quelle energie sopite che intendiamo risvegliare”.