IL candidato sindaco del centrosinistra mette in luce un altro aspetto legato alla banca
SIENA. Mi accusano, spesso, di fare incontri con i vertici di molte istituzioni cittadine. Su questo si fanno illazioni che mirano a descrivermi come persona disponibile ad accordi di ogni genere. Non è così. Non mi sottraggo al confronto con nessuno e anzi, vado a cercare anche le parti che si pongono in maniera più dura e lontana dalla mia visione di governo. Io, e lo ribadisco con forza, sono disposto ad andare a parlare anche col diavolo, se questa cosa è utile per Siena e per i senesi.
Così come mi sto impegnando a cercare strade nuove ed alternative per trattenere la nostra banca e la ricchezza che può distribuire sul nostro tessuto economico.
Si parla tanto di statuti, strategie finaziarie e spesso si dimentica che uno degli aspetti più importanti della senesità della banca è la ricaduta sul territorio.
Nel dibattito sul futuro del Monte dei Paschi di Siena, c’è un aspetto di cui non si discute a sufficienza, ma che è determinante per il futuro dell’economia e dell’occupazione nel territorio. Oltre a chiedere a Banca MPS, così come al resto del sistema creditizio locale, di mettere a disposizione adeguato credito per sostenere la crisi di liquidità delle imprese ed il finanziamento degli investimenti, c’è il tema del flusso di acquisto di beni e servizi verso le aziende senesi.
Arredi, beni di consumo, consulenze professionali, software, trasporti, interventi edilizi, impiantistica, imballaggi, ecc. Un indotto importante, di grande valore economico, che è vitale cercare di mantenere e sviluppare nell’area senese.
L’attenzione che chiediamo, però, non può essere costruita su modalità assistenziali, sulla mance o sulle raccomandazioni. La banca non può che acquistare a prezzi di mercato e con adeguati standard di qualità. Proponiamo pertanto che con la regia della Camera di Commercio si apra un percorso che coinvolga Banca MPS e tutti gli attori economici locali, a cominciare dalle categorie, dai sindacati e dagli ordini professionali, finalizzato ad efficientare l’offerta del sistema produttivo senese. In pratica, si dovrebbero individuare i requisiti di costo e di qualità che siano in linea con le migliori offerte del mercato, per chiedere a Banca MPS di approvvigionarsi nel territorio senese, con modalità trasparenti.
Le aziende ed i professionisti, in forma individuale ed associata, che vogliono essere o restare fornitori di MPS sarebbero coinvolti in percorsi di miglioramento operativo, potendosi appoggiare su una rete di consulenza organizzata, anche di tipo formativo.
L’obiettivo dei soggetti coinvolti sarebbe quindi quello di poter avere Banca MPS come cliente ma anche di potersi organizzare partendo da questa importante relazione per diventare veramente competitivi anche verso tutto il resto del mercato di riferimento, così da non essere condizionati da un rapporto concentrato su un solo cliente.
Staccare il Monte dei Paschi da Siena non è così vantaggioso come qualcuno sostiene, Beppe Grillo compreso, perché così facendo diventerebbe una banca qualunque. Forse è stata proprio l’omologazione ai modelli di funzionamento del resto del sistema creditizio a favorire l’introduzione in MPS della cultura della speculazione finanziaria e l’arrivo di azionisti privati interessati più ai propri affari che alla qualità dei servizi ed al rafforzamento patrimoniale dell’istituto. La senesità non era solo la matrice territoriale, era ed è una cultura aziendale sana che è stata tradita e che noi vogliamo mantenere.
Bruno Valentini
Candidato sindaco del Centrosinistra
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