E commenta le prese di posizione di Rosy Bindi ed altri leader
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La campagna elettorale sta esasperando il dibattito e Siena rischia di diventare il terreno di scontro e di mediazione di interessi esterni al territorio. Il futuro della città non è un inarrestabile declino, il Monte dei Paschi può riprendersi e dobbiamo reagire al progetto di progressivo smantellamento del ruolo della banca nel territorio senese e toscano, con la delocalizzazione di segmenti di attività interni ed esterni alla banca. Contemporaneamente, però, c?è anche chi reagisce con coraggio ed intelligenza, come i dipendenti MPS che ogni giorno lavorano per tenere e riconquistare la fiducia dei clienti, spiegando quello che taluni uomini politici e commentatori negano e cioè che non c?è alcun rischio nel rimanere clienti MPS.
A Monteriggioni, ad esempio, c’è un azienda che ha deciso di muoversi in controtendenza. E’ la Clinica Rugani spa, una Casa di Cura privata che fa parte del Gruppo Garofalo, uno dei principali gruppi italiani operanti nel settore sanitario privato. Ebbene l’amministratore delegato, Sandro Callai, ha scritto una lettera a dipendenti e collaboratori scrivendo che “come cittadini, lavoratori ed imprenditori dobbiamo avere uno scatto di orgoglio e non accettare supinamente che ci venga scippato quanto costruito in 500 anni dai nostri avi per causa di amministratori e dirigenti nella migliore delle ipotesi assolutamente incapaci!. E se lo accerterà la magistratura, anche ladroni e truffatori!”. Non dimentichiamo in fretta il benessere di cui ha goduto larga fascia della popolazione per merito della Fondazione e di conseguenza di Banca MPS le molte opere di pubblica utilità realizzate delle quali possiamo godere ed il grande contributo verso il sociale non sarebbero stati possibili senza le risorse messe a disposizione dalla Banca? Pertanto propongo di andare a Rocca Salimbeni e chiedere l’apertura di un nuovo conto corrente per ciascuno di noi! La Casa di Cura verserà sul conto che andrà ad aprire la somma di 100mila euro ma per ciascuno di voi basteranno anche solo 10 euro. La fiducia non si misura con i numeri ma con la qualità, l’onestà e la trasparenza che ci attendiamo dalla attuale dirigenza della nostra Banca”.
È evidente che niente sarà più come prima, ma un modello economico e sociale quale quello costruito in decenni intorno alla presenza del Monte dei Paschi non si può reinventare in pochi mesi, perché ne deriverebbe un impoverimento drammatico, nonostante le tante frecce al nostro arco che la società senese può ancora scoccare ripartendo dalle proprie eccellenze. Non è stato il rapporto fra Siena, Fondazione e Banca che non ha funzionato, ma l’uso distorto e clientelare che ne è stato fatto dalla politica malata di potere e di amoralità, che non ha saputo né indirizzare e né controllare quello che gli era stato affidato, distruggendo valore anziché crearlo, senza che le autorità di vigilanza facessero alcunché per impedirlo salvo accorgersene quando i buoi erano scappati dalla stalla. Siena e la Toscana si meritano un’altra occasione, concordando tutto quanto è necessario per mettere al riparo un’impresa nevralgica come una banca dall’invadenza di politici ed affaristi senza scrupoli, trovando nuove modalità operative che però siano migliori anche di quelle in uso nella altre maggiori banche italiane che, se fossero sottoposte ad un analogo approfondimento investigativo e giornalistico, mostrerebbero distorsioni simili a quelle riscontrate al MPS.
Bruno Valentini