SIENA. Da Bruno Valentini, consigliere comunale Pd, riceviamo e pubblichiamo.
“Il Governo 5 Stelle-Lega si è dimesso a causa dell’iniziativa di Salvini, che voleva le elezioni anticipate nonostante avesse promesso di durare per cinque anni. Salvini è stato decisivo per la vittoria dell’attuale Amministrazione, intervenendo direttamente nella campagna elettorale prima e dopo il primo turno, esibendo poi il successo senese come un simbolo della inarrestabile espansione della Lega a sud della Padania.
Indimenticabili la sua ingombrante esibizione a Palazzo Pubblico durante il Corteo Storico e la sua nuotata nella piscina dell’azienda agraria confiscata alla mafia. Era quindi naturale (e la nuova amministrazione se ne è vantata più volte) che grazie a questa speciale relazione, punteggiata periodicamente da foto e notizie di incontri, Siena si aspettasse qualche vantaggio. Che, però, non si sono visti. I dieci milioni del Bando Periferie già assegnati alla nostra città sono stati tagliati (il Governo diceva “posticipati”). Gli investimenti sulle infrastrutture (pensiamo alla Siena – Firenze, ad esempio) non vanno avanti. Sulla sicurezza del Palio il Comune ha dovuto (?) cedere su tutto. Il TG2 ci ha trattato come non succedeva da molti anni. Il progetto dell’Accademia di Belle Arti è sconsolatamente fermo. Sul futuro di Banca MPS non c’è stato un solo passo avanti del Governo presso la Commissione Europea e la BCE per salvaguardare gli interessi di Siena.
Mentre altrove in Italia la Lega ha trovato il modo di finanziare opere od iniziative significative per territori a loro “cari”, a Siena non è arrivato niente, ma proprio niente, nonostante promesse ed allusioni. Anzi, l’unico punto di riferimento positivo per Siena rimane la Regione, che giustamente non ha tenuto conto del cambio di colore politico ed ha finanziato in modo consistente l’ospedale, l’Università, TLS, Siena Jazz, l’Istituto Franci, la promozione turistica, i servizi sociali, oltre a confermare i milioni per la ristrutturazione del Santa Maria della Scala eccetera.
Eppure nel recente passato si erano visti segnali di riguardo da Roma per Siena. Basti ricordare: 112 milioni attraverso Anas per il Lotto Zero (raddoppio del raccordo fra Siena-Bettolle e Siena-Firenze); cofinanziamento per la costruzione del nuovo Dipartimento Universitario di Medicina; contributo da un milione di euro per le attività culturali (servito per finanziare la grande mostra su Ambrogio Lorenzetti) in seguito al titolo di capitale italiana della cultura; i 2,2 milioni per il restauro delle mura; l’accordo per realizzare un sistema Museale Cittadino che per la prima volta ha consentito il trasferimento di opere dalla Pinacoteca al Santa Maria della Scala; l’ubicazione nella nostra città del congresso dell’Associazione Nazionale Magistrati con la presenza del Presidente della Repubblica. Come per la gran parte del resto dell’attività amministrativa, tante chiacchiere e pochi risultati”.