FIRENZE. “Occorre capire se oltre all’aumento di capitale, bisogna unire Mps ad un’altra banca. Puo’ essere una banca italiana o straniera. Io preferirei italiana”. Lo ha detto il sindaco di Siena Bruno Valentini, parlando con i giornalisti a Firenze, a margine della presentazione dell’evento Expo che riguarda anche Siena. “Tutto quello che serve per mobilizzare il mercato delle banche – ha aggiunto – e rendere possibile l’apporto di capitali esterni, come la quotazione in borsa o la modernizzazione della normativa societaria sugli istituti bancari, potrebbe favorire una riorganizzazione del sistema che mantenga il marchio Mps insieme ad altre collaborazioni”. Collaborazioni, ha sottolineato, “a cui avremmo dovuto pensare prima, senza fare l’incauto acquisto di Antonveneta per il quale abbiamo pagato tutta la presunzione di chi ci ha guidato in quegli anni terribili”.
Il marchio Monte dei Paschi di Siena deve rimanere perché “è un valore. Ciò che aveva fatto grande Mps è quello di essere una grande banca che aveva un cuore antico in un piccolo territorio. I clienti erano orgogliosi di poter lavorare con il Monte dei Paschi e questo non va perso perché è anche un valore economico. Mps ha fatto credito all’Italia, a un paese che arranca, in un momento di debolezza propria che derivava da un indebolimento patrimoniale legato alle vicende del passato. Il credito non restituito grava sui conti della banca e la espone più di altri, perché essendosi indebolita nel tempo le perdite sui crediti rendono necessario il reperimento di risorse sul mercato. Questo espone nuovamente Mps alla necessità e al rischio di un aumento di capitale. E’ un problema ancora da risolvere, anche se sono ottimista su come va la banca e come si è ristrutturata”.
Quanto alla condanna comminata a Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri al processo Alexandria, Valentini ha sottolineato che “è troppo poco. Hanno fatto talmente male alla nostra città, ai nostri azionisti a chi lavora per la banca, che quello che fino ad ora è stato comminato è troppo poco. Ben vengano sentenze severe, non persecutorie, che possano risarcire moralmente e economicamente i danni fatti alla nostra comunita’ da questi personaggi”.