La pregiudiziale è il cambiamento delle regole delle primarie
SIENA. Bruno Valentini, attuale sindaco di Monteriggioni, ha deciso: si presenterà alle primarie del centrosinistra per l’elezione del candidato sindaco di Siena. Con un ma. Soltanto se verrano cambiate le regole capestro delle primarie di centrosinistra, che al momento sembrano fatte più per escludere che per avvicinare e dare agli elettori la possibilità di scegliere tra una pluralità di proposte.
Dopom la presa di posizione di Ora Siena, Valentini può presentarsi con la garanzia che nel suo team non ci saranno nè “cenniani” nè “monaciani”, senza legamo “pregressi” per così dire.
Queli che lo appoggiano pensano che sia ora di superare il dualismo “bersaniani vs renziani”, lavorando, invece, per creare un gruppo che sia in grado di usare – per i bene della città – le migliori risorse del centrosnistra, sotto il segno della lealtà e della chiarezza. Del resto, tre sono i valori su cui puntano: verità, trasparenza e innovazione. Valentini, inoltre, può mettere in campo anche un’esperienza amministrativa molto buona ed il suo ruolo di funzionario Mps potrebbe aiutare a fare chiarezza sulla situazione della storica banca (o anche semplicemente a parlare apertis verbis di quanto è accaduto).
L’attuale sindaco di Monteriggioni dice chiaramente il suo pensiero su Facebook. Ecco di seguito il testo del “messaggio alla nazione” di Bruno Valentini.
Dopom la presa di posizione di Ora Siena, Valentini può presentarsi con la garanzia che nel suo team non ci saranno nè “cenniani” nè “monaciani”, senza legamo “pregressi” per così dire.
Queli che lo appoggiano pensano che sia ora di superare il dualismo “bersaniani vs renziani”, lavorando, invece, per creare un gruppo che sia in grado di usare – per i bene della città – le migliori risorse del centrosnistra, sotto il segno della lealtà e della chiarezza. Del resto, tre sono i valori su cui puntano: verità, trasparenza e innovazione. Valentini, inoltre, può mettere in campo anche un’esperienza amministrativa molto buona ed il suo ruolo di funzionario Mps potrebbe aiutare a fare chiarezza sulla situazione della storica banca (o anche semplicemente a parlare apertis verbis di quanto è accaduto).
L’attuale sindaco di Monteriggioni dice chiaramente il suo pensiero su Facebook. Ecco di seguito il testo del “messaggio alla nazione” di Bruno Valentini.
“Spesso sono stato citato come possibile candidato a sindaco di Siena. Un incarico che considero prestigioso, soprattutto per uno come me, cresciuto nelle strade di Siena a giocare a fare il barbero o il fantino, a seconda della stazza del compagno di giochi. Ero consapevole che ciò non era dovuto tanto al giusto riconoscimento della qualità dell’azione di governo portata avanti a Monteriggioni, quanto allo scopo di intorbidire il rilancio della città e dell’intero territorio,tentando di dividere l’alleanza di centrosinistra che si propone per riprovare a governare Siena. Adesso invece questo pericolo non c’è più, perchè il quadro è chiaro. C’è l’unità di intenti nel centrosinistra, che richiama il Patto nazionale per le Primarie a candidato premier e sono già usciti allo scoperto i partiti ed i movimenti che gli si contrapporranno, in alcuni casi ospitando i protagonisti di quella che a suo tempo ho definito una congiura di palazzo che privò la città del suo sindaco. Allora scrissi che “La caduta del governo politico del capoluogo aggiungeva disordine e discredito al modo con cui viene descritto il mondo senese presso l’opinione pubblica nazionale ed indeboliva la difesa dei capisaldi di un tempo (Banca, Fondazione, Università), esponendoci al rischio di colonizzazioni esterne, che vengano da Firenze o da Roma, o da Milano… si paga salato il conto di non aver saldato fino in fondo il progetto politico di un solo Pd, lasciato in balia di correnti interne che non si è avuto il coraggio di superare, ma anzi di esaltare, premiando più la fedeltà che il talento”. Le forze in campo adesso sono quindi definite, ma solo il centrosinistra farà le proprie scelte attraverso le primarie, anche se i tempi e le regole non sono idonei per garantire una adeguata partecipazione. Le primarie lombarde di sabato scorso, ad esempio, hanno consentito ai tre candidati di proporsi con 3mila firme (su 9 milioni di abitanti), con tempi sufficienti, senza alcuna limitazione. Insomma primarie libere e autentiche, non farlocche. La gravissima crisi in cui si dibatte Siena e che potrebbe addirittura accentuarsi ha generato sfiducia nella politica ed in particolare nel PD, che ne ha espresso la classe dirigente. Per Siena vere primarie sarebbero una risposta, come dire, di igiene democratica, senza la quale né il PD né le altre forze del centrosinistra recupererebbero la credibilità perduta consegnando il governo cittadino agli altri. Una città come Siena, con le sue tradizioni, il suo patrimonio, le sue aspirazioni, finirebbe nelle mani di formazioni raccogliticce o senza esperienza ed affidabilità. Negli ultime settimane, con le primarie per la scelta del presidente del Consiglio c’è stata anche un’altra straordinaria novità e cioè la netta affermazione senese e toscana di una forte critica agli apparati dei partiti e di un progetto di cambiamento che a questo punto non appartiene soltanto a Renzi ma anche a Bersani ed ai suoi sostenitori. Com’è noto ho sostenuto il programma di Matteo Renzi, ma non per questo ne sono il rappresentante unico oppure voglio mantenere una separazione con gli elettori di Bersani o di Vendola. C’è spazio per tutti, purchè accomunati dalla medesima volontà di verità (su ciò che è successo, a partire dal disastro del Monte dei Paschi), trasparenza (sul modo di governare la città), innovazione (sulle azioni nuove che devono sostituire quelle fallite). Ho invano atteso che altri si proponessero come alternativa a chi è invischiato nelle responsabilità amministrative e politiche del declino di Siena e quindi, sospinto da sollecitazioni che giudico sincere e disinteressate, metto la mia persona e le mie idee a disposizione del PD e del centrosinistra, solo a condizione però che le regole ed i tempi delle primarie vengano opportunamente rivisti garantendo piena agibilità democratica, soprattutto se le elezioni amministrative non saranno dietro l’angolo. Sono stato finora il sindaco di Monteriggioni, castello fondato per volontà del popolo senese (e non del podestà di allora) nel 1213, a baluardo della Repubblica di Siena, sul quale ho voluto che sventolasse da anni la Balzana. Credo di aver diretto bene la mia comunità, che è cresciuta costantemente ma in modo equilibrato, con fiscalità locale contenuta e zero debiti. Anche se manca poco più di un anno al termine del mio mandato, il cruccio più grande sarebbe lasciare prima del tempo il mio compito, ma in fondo a Monteriggioni più che altrove in tanti si sentono senesi in trasferta temporanea”.