Il governo ha stanziato 1,2 miliardi, 600 da spendere subito
SIENA. “Con lo stanziamento di 1,2 miliardi fuori dal Patto di stabilità, di cui 600 utilizzabili da subito, il governo ha cominciato ad assumere decisioni importanti per quanto riguarda il rischio idrogeologico nelle aree metropolitane; ora la stessa rapidità e urgenza si metta in atto per intervenire nei confronti di tutti i Comuni affinché si dotino i sindaci di risorse e strumenti normativi idonei alla responsabilità che la legge gli affida in materia sulla Protezione civile”. Così il sindaco di Siena e presidente della Commissione Protezione civile dell’Anci, Bruno Valentini, a margine della Conferenza nazionale sul rischio idrogeologico, svoltasi questa mattina presso la Fiera Congressi di Ferrara.
“Dai lavori di oggi – ha detto Valentini – è emersa forte la necessità di passare da una cultura dell’emergenza ad una campagna di investimenti per iniziare, una volta per tutte, a mitigare il rischio idrogeologico nel nostro Paese. Un rischio – ha rimarcato l’esponente Anci – che tocca anche la conformazione urbanistica delle nostre città e quel consumo del suolo a cui occorre mettere un freno al più presto. Serve un sistema dinamico, come dinamici sono i cambiamenti climatici degli ultimi anni. Per questo – ha continuato il sindaco di Siena – i Comuni chiedono procedure progettuali più efficaci e concrete, sapendo che i cittadini chiedono conto ai sindaci delle proprie responsabilità, pur essendo questi spesso attori passivi nei processi decisionali in materia di protezione civile”.
Valentini è anche tornato sulla questione degli allarmi meteo, su cui nei mesi scorsi il presidente Anci Piero Fassino ha scritto al governo per chiedere una gestione più attenta e meno allarmistica. “I sindaci al gioco del ‘cerino acceso’ non ci stanno e chiedono un metodo di comunicazione autorevole, per comunicare alla cittadinanza i pericoli concreti di eventuali allerta meteo. Per fare questo, però – ha aggiunto il delegato Anci – bisogna passare da una semplice, e a volte frettolosa, comunicazione ad un sistema di responsabilità collettiva, al sistema delle Città resilienti dove tutti possano sapere quale comportamento mettere in atto al verificarsi di fenomeni meteorologici straordinari”.
“Il nostro è un territorio fragile – ha quindi concluso il sindaco di Siena – per colpa della decennale speculazione sul territorio che ha cambiato la sicurezza dei nostri territori. I sindaci sono i primi responsabili per legge di garantire questa sicurezza; li si mettano nelle condizioni di giocare il loro ruolo nella filiera istituzionale dove si prendono le decisioni vere”.