Il candidato alle primarie del Pd interviene sull'ospedale e sul sistema sanitario dettando la propria ricetta di rilancio e premialità
SIENA. «L’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese ha condizioni e professionalità per svolgere una funzione di primo piano in ambito nazionale, regionale e di area vasta sub regionale, e soprattutto può ancora garantire i servizi e le prestazioni specialistiche di alto livello per i cittadini senesi».
Bruno Valentini, candidato alle primarie del Pd di sabato 20 aprile interviene riguardo la sanità locale e l’Ospedale di Siena.
«Alla direzione aziendale chiediamo di impegnarsi per consolidare positivamente il clima interno, valorizzando tutte le professionalità presenti, e specialmente di rilanciare le Scotte, rifiutando politiche rinunciatarie che ne mettono discussione il ruolo a vantaggio di altri ospedali toscani. Le parole d’ordine devono essere: alta specialità, qualità nelle prestazioni di primo livello, recupero delle fughe di pazienti ed anzi maggiore attrazione. Ospedale ed azienda sanitaria territoriale dovranno essere compagni di strada in questo viaggio. La nuova Amministrazione comunale, insieme agli altri Comuni senesi, dovrà stimolare la direzione aziendale in questo percorso, che non può essere interrotto come avvenuto alcuni anni fa, quando sono scese in campo improprie interferenze politiche che hanno frenato lo sviluppo dell’Azienda Ospedaliera e determinato il depauperamento e l’emigrazione di professionalità mediche di primo piano».
«Basta con i padrini! Di qualsiasi parte. La politica deve governare i processi ma restare fuori dalla gestione della sanità senese, non solo per dovere morale ma anche per non influire negativamente sui servizi da erogare ai cittadini, che restano l?obiettivo principale. Negli ultimi anni nella sanità senese si è avvertita la presenza ingombrante della politica ma anche di ingerenze trasversali che niente hanno a che fare con chiari percorsi di selezione basati esclusivamente sul merito, con premialità legata alle performances effettivamente riscontrate. Questo è un impegno che almeno io mi sento di assumere in pieno e di discutere con gli operatori del settore non appena sarò diventato sindaco di Siena. La sanità toscana attraversa una fase travagliata, in buona parte causata dalla riduzione di trasferimenti statali ma anche da gravi errori interni, e la sfida è quella di gestire al meglio i tagli alle risorse senza accettare la logica delle sforbiciate proporzionali, che non fanno differenza fra regioni virtuose e quelle inefficienti. C?è spazio per tenere insieme servizi di base per una popolazione superiore a centomila abitanti e prestazioni di eccellenza che si rivolgano a tutti i cittadini italiani. Nell’ambito di una gestione oculata, che combatta ogni spreco e razionalizzi i costi, il Policlinico va modernizzato ed i dipendenti vanno coinvolti in questo processo. La sanità toscana può ancora riuscire a migliorare la qualità delle cure e dei servizi offerti ai cittadini. Si dovrà anche trovare il modo per integrare i servizi sanitari con quelli sociali, evitando di creare ulteriori sovrastrutture, allineando procedure e costi fra residenti di Comuni della medesima area».