Richiesta formale al PD. Altrimenti scelte autonome
SIENA. «Nelle città chiamate al voto amministrativo del 26 maggio, la data per le primarie è il prossimo 7 aprile, data oltre la quale non c’è tempo per presentare le liste dei candidati. Dopo il ritiro del candidato ufficiale di PD e SEL, a seguito di un avviso di garanzia, il centrosinistra non ha ancora un nuovo candidato come sindaco di Siena, mentre tutto il resto del mondo politico senese invece è già in campo. La crisi non attende e la città si sta letteralmente sgretolando giorno dopo giorno senza trovare nuovi riferimenti e nuovi progetti. I giornali nazionali sbattono Siena in prima pagina come emblema del malgoverno ed il centrosinistra non sa cambiare passo, frenato dall’incertezza del vertice del PD comunale di accettare la sfida delle primarie. Noi di Siena Cambia siamo pronti da tempo e consegneremo nelle prossime ore la richiesta formale di indire le primarie per dare agli elettori la facoltà di scegliere il candidato migliore.
I Comitati Renzi provinciali riuniti a Siena giovedì hanno confermato il principio di ricorrere al metodo delle primarie per assicurare il massimo della partecipazione e della trasparenza, auspicando che i candidati siamo molti, uomini e donne. Siamo consapevoli che molte voci si sono levate all’interno del Pd ed anche fra i partiti del centrosinistra per trovare un candidato autorevole ed unitario che possa rappresentare una novità ed anche una rigenerazione rispetto alla politica compromessa con gli scandali. Chiunque, però, venga scelto solo da coloro che sono stati la classe dirigente di questa città, difficilmente potrà convincere la gente di rappresentare una svolta vera. Finora abbiamo responsabilmente atteso una possibilità concreta di confronto, sperando che prevalesse una concezione proprietaria della politica, in contraddizione con la nuova Primavera che Bersani sta inaugurando. Ho anche dichiarato che sarei e sono disponibile ad un passo indietro se toccassimo con mano la voglia di rinnovarsi, persino di andare oltre i partiti tradizionali.
Adesso ci vediamo costretti a richiedere agli organismi comunali, provinciali, regionali e nazionali del PD, nonché agli organi di garanzia, di indire le primarie per il prossimo 7 aprile, con o senza altre forze del centrosinistra , che finora purtroppo hanno escluso di parteciparvi ma che accoglieremmo con rispetto ed entusiasmo. Per adesso io sono il primo candidato ma spero di partecipare insieme ad altri candidati ad una grande festa di popolo dove i cittadini si rappacificano con la politica perché la politica sa garantire loro la possibilità di decidere. Difficilmente il PD comunale potrà sottrarsi a questa possibilità perché contraddirebbe i propri indirizzi ed i principi fondativi del PD, a meno di non trasformarsi in una struttura autoritaria, che opera in modo differente dal resto del PD in tutta Italia. Questo è il momento del coraggio perché la nostra città e la nostra provincia soffrono e non meritano di essere lasciati alla mercé di chi sa solo cavalcare la protesta. Entro questa settimana i nodi devono essere sciolti, perciò lunedì mattina vogliamo sapere se saranno indette libere primarie oppure dovremo, nostro malgrado, fare scelte autonome prendendo atto che chi dirige il PD di Siena è refrattario al cambiamento necessario, nonostante le esortazioni del Partito Democratico regionale e nazionale e preferisce perdere il nostro appoggio ed il nostro coinvolgimento pur di preservare il proprio ruolo di comando.
I Comitati Renzi provinciali riuniti a Siena giovedì hanno confermato il principio di ricorrere al metodo delle primarie per assicurare il massimo della partecipazione e della trasparenza, auspicando che i candidati siamo molti, uomini e donne. Siamo consapevoli che molte voci si sono levate all’interno del Pd ed anche fra i partiti del centrosinistra per trovare un candidato autorevole ed unitario che possa rappresentare una novità ed anche una rigenerazione rispetto alla politica compromessa con gli scandali. Chiunque, però, venga scelto solo da coloro che sono stati la classe dirigente di questa città, difficilmente potrà convincere la gente di rappresentare una svolta vera. Finora abbiamo responsabilmente atteso una possibilità concreta di confronto, sperando che prevalesse una concezione proprietaria della politica, in contraddizione con la nuova Primavera che Bersani sta inaugurando. Ho anche dichiarato che sarei e sono disponibile ad un passo indietro se toccassimo con mano la voglia di rinnovarsi, persino di andare oltre i partiti tradizionali.
Adesso ci vediamo costretti a richiedere agli organismi comunali, provinciali, regionali e nazionali del PD, nonché agli organi di garanzia, di indire le primarie per il prossimo 7 aprile, con o senza altre forze del centrosinistra , che finora purtroppo hanno escluso di parteciparvi ma che accoglieremmo con rispetto ed entusiasmo. Per adesso io sono il primo candidato ma spero di partecipare insieme ad altri candidati ad una grande festa di popolo dove i cittadini si rappacificano con la politica perché la politica sa garantire loro la possibilità di decidere. Difficilmente il PD comunale potrà sottrarsi a questa possibilità perché contraddirebbe i propri indirizzi ed i principi fondativi del PD, a meno di non trasformarsi in una struttura autoritaria, che opera in modo differente dal resto del PD in tutta Italia. Questo è il momento del coraggio perché la nostra città e la nostra provincia soffrono e non meritano di essere lasciati alla mercé di chi sa solo cavalcare la protesta. Entro questa settimana i nodi devono essere sciolti, perciò lunedì mattina vogliamo sapere se saranno indette libere primarie oppure dovremo, nostro malgrado, fare scelte autonome prendendo atto che chi dirige il PD di Siena è refrattario al cambiamento necessario, nonostante le esortazioni del Partito Democratico regionale e nazionale e preferisce perdere il nostro appoggio ed il nostro coinvolgimento pur di preservare il proprio ruolo di comando.
Bruno Valentini