Se vogliamo voltare pagina, iniziamo ad esempio dalle nomine e dalle loro remunerazioni, rilancia il sindaco di Monteriggioni
SIENA. «Siena ed il suo territorio sono devastati da una crisi senza precedenti, davanti alla quale le parole d’ordine tradizionali non servono. È la decadenza morale, unita ad una vasta incompetenza, ad aver provocato una tempesta che ci sta impoverendo in misura e rapidità inaudite. La lezione delle elezioni politiche insegna che l’insofferenza della gente è così forte che è stata premiata la protesta al di là della sua effettiva adeguatezza a governare una grande nazione come l’Italia».
«Questo può accadere anche a Siena, perché il centrodestra non sa presentare progetti concreti di rinascita se non una richiesta di mera alternanza ed il centrosinistra non è ancora riuscito a prospettare in modo convincente come superare i tanti fallimenti che sono sotto gli occhi di tutti, fra i quali l’enorme indebitamento del Comune con la conseguenza di tasse locali pesantissime, l’incertezza sul futuro della Fondazione e il riposizionamento di banca MPS dopo le perdite miliardarie. I cittadini assistono con sgomento ad uno stillicidio continuo di notizie inquietanti, che configurano una sorta di doppio livello oscuro che condizionava la vita senese, di una tale gravità da suscitare l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale ed addirittura internazionale».
«Le dimensioni economiche della spoliazione del Monte dei Paschi sono così inaudite che non potremo avere pace finché non sarà fatta piena luce sulle responsabilità e i vertici amministrativi di banca MPS e Fondazione devono perseguire tempestivamente ogni possibile azione di rivalsa. I protagonisti negativi di questa terribile stagione devono farsi da parte ed al governo della città devono proporsi persone non compromesse, anche perché solo loro avranno l’autorevolezza per chiedere ai cittadini i sacrifici necessari per tentare di riportare Siena alla normalità».
«Le prossime elezioni amministrative saranno per Siena le più importanti degli ultimi venti anni perché dovrà formarsi una nuova classe dirigente espressa dal popolo che dovrà reinventare un modello economico ed istituzionale nuovo, da condividere col resto della provincia, autonomo dalle risorse della Fondazione. Priva dello storico scudo rappresentato dal MPS, Siena dovrà ritagliarsi un ruolo in Toscana, in collaborazione con Arezzo e Grosseto, anche per contenere il neocentralismo regionale».
«È per la straordinarietà della situazione che trovo inadeguati molti commenti politici che sono animati da mero spirito di rivalsa senza proporre idee innovative. Anche l’ultima deliberazione assunta a maggioranza dal PD comunale sembra un muro di gomma di incosciente negazione della gravità del momento, riproponendo integralmente un progetto che ormai è orfano del suo leader. Se vogliamo voltare pagina, iniziamo ad esempio dalle nomine e dalle loro remunerazioni: mai più un solo incarico pubblico per affinità politica e compensi dimezzati e comunque mai superiori ad un tetto, che potrebbe ad esempio essere quello del sindaco. Nessuno deve arricchirsi con la politica. Per la scelta del candidato sindaco il PD propone di fare nuove primarie e si rivolge al mondo progressista senese. È una strada giusta, che ci differenzia dai metodi di selezione degli altri, ma certo dovrà essere aperta e non teleguidata, senza veti e veleni, e soprattutto potrà incontrare un consenso più vasto solo se prenderà le distanze da ciò che non ha funzionato, garantendo un rinnovamento vero. Non facciamo un’altra volta come nelle primarie fra Renzi e Bersani dove sembrava contare più la salvaguardia dell’apparato piuttosto che il dialogo con coloro che sono fuori dai partiti. Ci sono centinaia di persone oneste e competenti nel centrosinistra senese che pur essendo sgomenti per quanto accade, hanno l’orgoglio e la passione per rimettersi in gioco. Per quanto mi riguarda, confermo che sono pronto a contribuire ad una competizione libera e sui programmi per selezionare la proposta più convincente per una città che vuole guardare avanti rimuovendo le macerie che gravano sul nostro futuro».
Bruno Valentini