In questo modo, spiega il candidato sindaco del centrosinistra, "aiuteremo le famiglie e favoriremo il lavoro"
SIENA. L’emergenza lavoro ci induce a cercare risposte immediate per riavviare lo sviluppo economico, senza cessare di salvaguardare il patrimonio storico ed architettonico della nostra città.
Questa sarà una delle priorità della prossima amministrazione comunale, consapevoli del delicato e prezioso contesto architettonico su cui si regge il centro storico di Siena ed il suo rapporto col paesaggio circostante.
Anche le periferie necessitano di interventi innovativi affinché la loro riqualificazione avvenga coerentemente con le tecniche più avanzate di bioedilizia. Così come non è più rimandabile un vero piano di abbattimento delle barriere architettoniche, circostanziato negli interventi e nella tempistica, che risolva una volta per tutte i problemi di accessibilità dei nostri concittadini diversamente abili.
Lo sviluppo sostenibile è l’unica strada per essere una moderna città europea e con coraggio dobbiamo intraprendere il percorso per diventare a tutti gli effetti una città che utilizza tutte le potenzialità delle nuove tecnologie, valorizzando i talenti. Ricerca ed innovazione in campo edilizio ed energetico devono consentire al nostro territorio di rimanere legato alla tradizione accogliendo con entusiasmo le occasioni di crescita culturale ed economica.
Gli enti locali hanno un ruolo fondamentale nel promuovere l’utilizzo di tecnologie che incrementino l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile, cercando finanziamenti comunitari e progettando una città più ecosostenibile.
La limitazione al consumo di territorio deve farci privilegiare interventi di riqualificazione e ristrutturazione dell’esistente, minimizzando l’impatto sull’ambiente e sul paesaggio.
Il recupero dei volumi inutilizzati sarà uno dei banchi di prova della capacità di stare al passo con i tempi. L’edilizia contemporanea delle nostre periferie invecchia male, come ad esempio si vede in talune zone del Pietriccio o di Ravacciano, perché il degrado fisico e prestazionale di ciò che è stato costruito recentemente è molto alto.
Si pensi al grande patrimonio di edilizia residenziale pubblica realizzato negli ultimi 50 anni che ha costi di gestione e manutenzione particolarmente alti. E’ necessario recepire prima possibile la direttiva europea 2010/31/CE che prevede l’obbligo di nuovi edifici pubblici a “consumi zero” entro il 2019, ed entro il 2021 per quanto riguarda gli edifici privati.
Bisogna aver il coraggio di una revisione ampia e tempestiva del Regolamento Urbanistico, già superato anche se di recente redazione. Daremo priorità alla possibilità di effettuare piccoli interventi a carattere familiare, consentendo modesti ampliamenti delle abitazioni esistenti ai nuclei familiari in crescita o con necessità di ospitare anziani.
Queste non solo sono operazioni compatibili con il reddito delle nostre famiglie ma sono anche opportunità di lavoro per ditte che oggi hanno un futuro incerto.
Ci impegniamo a rivedere le norme sui frazionamenti e sulle destinazioni d’uso, ammettendo la formazione di alloggi con dimensione media di un valore vicino ai 50 mq di SUL. Non ha più senso consentire solo alloggi di grandi dimensioni, mentre dobbiamo fornire risposte a nuclei di una, due o tre persone che non possono permettersi di acquistare, ristrutturare e comunque gestire appartamenti grandi.
La nuova amministrazione dovrà dimezzare i tempi per i rilasci delle pratiche produttive ed edilizie. Non pensiamo ad un cieco permissivismo, tipico del centrodestra e della politica dei condoni, bensì ad una semplificazione della burocrazia, creando corsie preferenziali per chi investe sulla riqualificazione energetica del proprio edificio.
Dovremo aprire una nuova stagione di concertazione fra uffici ed enti diversi per accelerare le procedure, senza allentare i controlli essenziali, studiando come restringere il vincolo paesaggistico alle aree meritevoli di speciale tutela, escludendo alcune zone moderne ad alta intensità edilizia, come taluni quartieri periferici od aree produttive.
Bruno Valentini, candidato sindaco per il centrosinistra