Il sindaco bacchetta le minoranze consiliari
SIENA. “Sono deluso ed amareggiato per il comportamento che le minoranze hanno messo in scena in Consiglio Comunale”. Inizia così la nota stampa del sindaco di Siena Bruno Valentini all’indomani del Consiglio Comunale monotematico sulla Fondazione M.P.S..
“Solamente pochi mesi fa la Fondazione MPS era a rischio insolvenza e la Banca dipendeva dai prestiti dello Stato. Ora la situazione è migliorata: la Banca ha in corso una ricapitalizzazione per 5 miliardi e vanta un evidente miglioramento reputazionale, mentre la Fondazione, grazie alla determinazione del Presidente Antonella Mansi ed al sostegno delle istituzioni locali, ha compiuto un piccolo miracolo azzerando i debiti e tornando all’utile.
Un esito che, agli occhi di molti commentatori esterni ed interni, sembrava irrealizzabile. Mi sono battuto per la salvaguardia della Fondazione MPS e per la sua autonomia e continuerò a farlo, rappresentando gli interessi della nostra comunità e sollecitando senza tentennamenti ogni verifica di responsabilità contro chi l’ha danneggiata.
In questo momento, superata la fase di emergenza, ci sono le condizioni per andare oltre la campagna elettorale e discutere serenamente del futuro di Siena: della trasformazione di un sistema di sviluppo, del nuovo ruolo della Fondazione e della Banca, della loro reciproca indipendenza e dei principi su cui si deve fondare un nuovo modello di crescita.
Per questo sono deluso, perché sembra che le forze di minoranza preferiscano lo show e la ribalta mediatica: mettono da parte i progetti e le idee per i colpi di scena; preferiscono le proteste rumorose al dialogo costruttivo in aula o in commissione consiliare. Per Siena questo non ha alcuna utilità: la nostra città ha bisogno di idee, di un confronto anche duro ma leale; ha bisogno di discutere di innovazione mettendo in seconda fila le convenienze di posizionamento politico.
Ieri ci sarebbe stato bisogno di discutere tutti insieme del nuovo ruolo della Fondazione M.P.S. e del futuro di Siena, dell’efficacia e della trasparenza delle procedure di nomina. Invece le minoranze hanno abbandonato l’aula, sottraendosi al confronto, come avevano già fatto durante l’incontro tenuto in conferenza dei Capigruppo, alla presenza delle Presidente Mansi e del provveditore Granata (incontro che si svolgeva senza pubblico e giornalisti).
Ho trovato inopportuno, inoltre, il polverone alzato sulla scelta della maggioranza di aprire la discussione partendo dalla mozione approvata a dicembre dello scorso anno. Una “scelta tecnica” per permettere l’avvio del dibattito. Su quella mozione, infatti, la maggioranza stessa è poi intervenuta con emendamenti ed un ordine del giorno, costruendo un testo estremamente attuale e innovativo.
Naturalmente le minoranze non hanno seguito la discussione perché erano già uscite dall’aula e, quindi, apprenderanno solo dai giornali i nuovi indirizzi introdotti: ad esempio la possibilità di ricorrere ad un bando pubblico per selezionare chi nominare in Deputazione Amministratrice – Presidente compreso – o anche l’indicazione sulle prossime erogazioni, da impiegare con la massima attenzione ai risultati ed all’utilità collettiva.
Spero che i cittadini possano presto vedere il Consiglio Comunale tornare ad essere lo spazio del confronto e del dialogo, senza disconoscere il reciproco ruolo di maggioranza ed opposizione. Siamo stati eletti per governare e non per disertare l’Aula consiliare”.
“Solamente pochi mesi fa la Fondazione MPS era a rischio insolvenza e la Banca dipendeva dai prestiti dello Stato. Ora la situazione è migliorata: la Banca ha in corso una ricapitalizzazione per 5 miliardi e vanta un evidente miglioramento reputazionale, mentre la Fondazione, grazie alla determinazione del Presidente Antonella Mansi ed al sostegno delle istituzioni locali, ha compiuto un piccolo miracolo azzerando i debiti e tornando all’utile.
Un esito che, agli occhi di molti commentatori esterni ed interni, sembrava irrealizzabile. Mi sono battuto per la salvaguardia della Fondazione MPS e per la sua autonomia e continuerò a farlo, rappresentando gli interessi della nostra comunità e sollecitando senza tentennamenti ogni verifica di responsabilità contro chi l’ha danneggiata.
In questo momento, superata la fase di emergenza, ci sono le condizioni per andare oltre la campagna elettorale e discutere serenamente del futuro di Siena: della trasformazione di un sistema di sviluppo, del nuovo ruolo della Fondazione e della Banca, della loro reciproca indipendenza e dei principi su cui si deve fondare un nuovo modello di crescita.
Per questo sono deluso, perché sembra che le forze di minoranza preferiscano lo show e la ribalta mediatica: mettono da parte i progetti e le idee per i colpi di scena; preferiscono le proteste rumorose al dialogo costruttivo in aula o in commissione consiliare. Per Siena questo non ha alcuna utilità: la nostra città ha bisogno di idee, di un confronto anche duro ma leale; ha bisogno di discutere di innovazione mettendo in seconda fila le convenienze di posizionamento politico.
Ieri ci sarebbe stato bisogno di discutere tutti insieme del nuovo ruolo della Fondazione M.P.S. e del futuro di Siena, dell’efficacia e della trasparenza delle procedure di nomina. Invece le minoranze hanno abbandonato l’aula, sottraendosi al confronto, come avevano già fatto durante l’incontro tenuto in conferenza dei Capigruppo, alla presenza delle Presidente Mansi e del provveditore Granata (incontro che si svolgeva senza pubblico e giornalisti).
Ho trovato inopportuno, inoltre, il polverone alzato sulla scelta della maggioranza di aprire la discussione partendo dalla mozione approvata a dicembre dello scorso anno. Una “scelta tecnica” per permettere l’avvio del dibattito. Su quella mozione, infatti, la maggioranza stessa è poi intervenuta con emendamenti ed un ordine del giorno, costruendo un testo estremamente attuale e innovativo.
Naturalmente le minoranze non hanno seguito la discussione perché erano già uscite dall’aula e, quindi, apprenderanno solo dai giornali i nuovi indirizzi introdotti: ad esempio la possibilità di ricorrere ad un bando pubblico per selezionare chi nominare in Deputazione Amministratrice – Presidente compreso – o anche l’indicazione sulle prossime erogazioni, da impiegare con la massima attenzione ai risultati ed all’utilità collettiva.
Spero che i cittadini possano presto vedere il Consiglio Comunale tornare ad essere lo spazio del confronto e del dialogo, senza disconoscere il reciproco ruolo di maggioranza ed opposizione. Siamo stati eletti per governare e non per disertare l’Aula consiliare”.