La candidata sottolinea tutte le magagne degli anni di governo democratico
SIENA. “In questi giorni c’è un “pullulare” di comunicati stampa da parte dei candidati del Partito Democratico al Consiglio della Regione Toscana; alcuni di questi hanno avuto ruoli di primo piano nella guida e nelle disastrose scelte politiche delle maggiori Istituzioni senesi, ma sembra che in tutti questi anni passati, abbiano vissuto su un altro pianeta. Con quale “ardire” questi candidati del Partito Democratico proferiscono proposte e con quale credibilità si presentano all’elettorato!!!
Da una parte il sIndaco di Chiusi, Scaramelli, racconta delle difficoltà dei pendolari del treno e della detraibilità dell’abbonamento. Da un’altra parte l’ex Presidente della Provincia, Bezzini, lancia lo slogan che toglierà l’IMU Agrigola, la stessa IMU che ha voluto fortemente il suo Segretario Nazionale del Partito, nonché capo del Governo, Renzi. Un’altra ancora, visita Abbadia San Salvatore e si accorge delle pessime condizioni della viabiltà e sulla mancanza di manutenzione delle strade. Un quarto, il Consigliere regionale uscente, Spinelli, ex membro della deputazione della Fondazione MPS, ex membro del Cda di Banca Agricola Mantovana, ex membro del Cda di Monte Paschi Leasing & Factoring, ex membro del Cda di Sansedoni Spa (oggi questa partecipata della Fondazione MPS versa in una complessa situazione finanziaria con un debito di oltre 200 milioni), scrive, apertis verbis, una lettera a Rossi e lo invita a occuparsi “insieme” di Banca Monte dei Paschi di Siena.
E’ difficile riassumere in poche righe tutti i disastri che il PD ha combinato a Siena, nei Comuni, in Provincia, in Regione. Citiamo, a mo’ di esempio, l’Università con il buco erariale per riparare il quale ha venduto e preso in affitto l’ex ospedale psichiatrico di San Niccolò, l’ospedale le Scotte e non riesce a vendere la Certosa di Pontignano, Santa Maria della Scala (enorme complesso museale vuoto!), tutte cose gestite dal PD con conseguenze ovviamente sul tutto il territorio senese.
Domanda lecita: ma fino a oggi, il PD, che con i propri uomini ha ricoperto tutti i posti di comando della città e del territorio, rovinandolo, come si permette di presentarsi all’elettorato con proposte che rischiano di essere solo vane promesse, la famosa “annuncite”? Mi domando quindi, questi signori dove erano e cosa facevano?
Sono problemi annosi, quelli che si possono evidenziare, causati dalla cattiva gestione del territorio da parte del loro partito e da parte della loro azione politica, e che nessuna Amministrazione comunale, provinciale né regionale, ha mai affrontato.
Il problema del pendolarismo è tragico per Siena e la sua provincia.Scaramelli se ne accorge solo adesso? Mi domando se il problema sia nei ritardi o nella detraibilità e non nei tempi di percorrenza . Forse Scaramelli non lo sa, ma da Siena esiste una sola linea per Firenze e una sola linea per Chiusi (città che egli amministra).
Quello della viabilità, della PagnI, dovrebbe chiederlo al suo compagno di partito, Bezzini, viste le competenze provinciali sulla viabilità. Egli è stato presidente della provincia di Siena dal 2009 al 2014.
Quello del Monte dei Paschi e della Fondazione è un problema che non si risolve con una lettera o con l’intervento di Rossi, quanto di un forte ed efficace intervento del Presidente del Consiglio Renzi, con il MEF e la BCE. Nessuno parla del futuro della città e della sua provincia, con la scomparsa della Banca e soprattutto con il venir meno del trade d’union tra questa e la Fondazione, unico filo che unisce la Banca al suo storico territorio.
Se questi enormi problemi non sono stati affrontati sino a oggi, le dichiarazioni di questi candidati rischiano di essere solo strumentali per accattivarsi le simpatie degli elettori. No, il PD non può presentarsi lindo e puro, nell’agone elettorale della nostra provincia e proporre alcunché: ha già fatto troppi danni al nostro territorio e lo ha fossilizzato.
La pianificazione e il controllo territoriale che ha inteso il PD e Rossi, con il Piano del paesaggio ne è un esempio tangibile ed è per questo che una volta al governo della Regione, lo cestineremo.
In questi lunghi anni di feroce crisi economica, nessuna iniziativa a sostegno del mondo economico e delle famiglie, ha proferito l’amministrazione regionale. In molte realtà locali, la tassazione è alle stelle e si somma con quella imposta dal Governo Renzi, per soddisfare una spesa pubblica in costante aumento e in costante inefficienza.
Noi puntiamo, invece, a far tornare al centro dell’attività politica, le persone, partendo dalle più deboli, le più svantaggiate della nostra società.
Quindi, sburocratizzazione di tutti i servizi pubblici, specie quelli diretti alla persona e poi incentivi, detassazioni o sgravi fiscali per il mondo economico; per le assunzioni, per le prime abitazioni, e per gli immobili dei commercianti, degli artigiani e delle piccole medie imprese ecc.
Solo alcuni punti per far star meglio le persone e per far girare di nuovo un’economia perche’ ” la visione della sinistra” rimane fiacca su tutto il nostro territorio e oltre”.
Rita Fiorini Vagnetti, candidata al consiglio regionale, Forza Italia