Da gennaio niente salario accessorio per il personale tecnico-amministrativo
SIENA, Dalla RSU dell’ateneo di Siena e CISAL, CISL, CISAPUNI, RdB/USB, UGL, UIL RUA riceviamo e pubblichiamo.
I sindacati “richiamano con urgenza l’attenzione di tutti i colleghi. Le decisioni che intende assumere l’amministrazione a carico del personale tecnico-amministrativo sono pesanti e serie e indicano chiaramente l’indirizzo politico del neo-Rettore Riccaboni: risanare le casse dell’Ateneo senza preoccuparsi di far emergere le responsabilità, schiacciando il personale tecnico amministrativo! L’idea dell’Amministrazione è quella di recuperare i soldi, che il MEF avrebbe detto siano stati erogati in più, decurtando il fondo del salario accessorio per i prossimi tre anni della somma corrispondente. Di fatto si azzera tutto il fondo.
Il Direttore Amministrativo ha dichiarato ieri che da gennaio non ci sarà più salario accessorio! (120 euro in meno in busta paga in media per chi guadagna € 1.200). Tutto questo nonostante vi siano norme, a cui si appella il Direttore Amministrativo, la cui interpretazione è dubbia e su cui va fatta una riflessione. La volontà però è quella di non confrontarsi, ma imporre con la scusa che c’è la crisi! Invitiamo tutti i colleghi a rifiutarsi di fare ore in più, non prestiamo un’ora in più del nostro tempo ad un’Amministrazione che ci strozza. Cominciamo a far vedere che tira avanti questa baracca! Il 14 dicembre alle 9.30 tutti fuori dalla Prefettura per manifestare la nostra rabbia! Presidio!
Nell’incontro di ieri, mentre da un lato si sbandieravano legalità e trasparenza, in verità si invitava il personale al silenzio: non rivolgersi alla Magistratura con esposti e denunce contro l’Amministrazione, e accettare passivamente una decisione che indica la volontà di coprire le precedenti responsabilità amministrative sulle spalle dei lavoratori tecnici-amministrativi!
Siamo scesi in piazza per chiedere TRASPARENZA LEGALITA’ E VERITA’ è continueremo a farlo, a costo di una nuova mobilitazione che si rivolga questa volta non tanto alle Istituzioni sorde e cieche ai nostri bisogni, visto che ora hanno un amico sulla poltrona, bensì alla Magistratura, che sveltisca le sue indagini e accerti responsabilità e relativi oneri!
Nessun risanamento è possibile se non poggia sui valori fondamentali della GIUSTIZIA SOCIALE!”.