La mancata presenza a Siena non lo esime dall'accogliere la richiesta

SIENA. Egregio Signor Ministro,
abbiamo appreso dalla stampa della sua impossibilità ad essere presente all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Siena. Ci è dispiaciuto molto, soprattutto per il lustro che sempre dà la partecipazione delle alte istituzioni ad un evento simbolico, ma importante come questo. Ci è dispiaciuto ancor di più perché sarebbe stata una occasione per farle presente le istanze di centinaia di persone che vivono quotidianamente sulla loro pelle i problemi di un Ateneo portato sull’orlo del dissesto.
Ci sarebbe piaciuto molto sentire quali sono le iniziative in atto o quelle che intende prendere il Dicastero che lei rappresenta per cercare di risollevare il nostro Ateneo.
Ci perdoni, ma noi non abbiamo visto nessuna azione concreta volta a dare un segno tangibile di un cambio di rotta nei confronti di quella che è una delle situazioni più gravi (e scandalose) tra gli Atenei italiani. Assistiamo a timidi tentativi di ripresa, ma sembra ancora mancare uno slancio vero verso l’uscita dal profondo tunnel in cui è precipitata la nostra università.
Per dare piena legittimazione all’operato dell’ateneo, massima autorevolezza all’istituzione e per fugare ogni legittimo dubbio ci sarebbe piaciuto ascoltare il suo pensiero sulla legittimazione del Rettore in carica a svolgere il proprio ruolo, ciò alla luce della notizia diffusa dalla stampa, che tra gli atti oggetto di falsità ideologica, vi è anche il Decreto di nomina del Rettore stesso.
Se avesse partecipato alla cerimonia, Le avremmo fatto una precisa richiesta, molto semplice, ma importante. Una richiesta che nasce da una convinzione profonda, ovvero che i vertici delle istituzioni abbiamo il dovere di difenderle da chi le danneggia, da chi ne infanga il buon nome o rischia addirittura di comprometterne l’esistenza.
Rivolgiamo a Lei, l’appello di tutelare il nostro Ateneo nei confronti di coloro che hanno contribuito a far precipitare l’Università di Siena in un mare di debiti e di guai.
Ministro Profumo, costituisca il Dicastero che dirige come parte civile nei processi penali sul dissesto che riguarda l’Università di Siena. Siamo convinti che sia un atto dovuto per il rispetto degli studenti, dei docenti e di tutti coloro che ci lavorano, che ancora una volta, come purtroppo spesso accade nel nostro paese, pagano sulla propria pelle responsabilità altrui e rischiano, in alcuni casi, finanche il posto di lavoro.
Associazione #Siena2030 – Movimento Civico Senese