"ed è necessario rilanciare l'ateneo. Anche con più donne nel cda"
SIENA. La Lega Nord Siena ritorna a parlare di Università e lo fa mettendo in guardia il mondo della politica. «Molti giovani – affermano dalla segreteria provinciale – stanno scappando verso i Paesi stranieri. Per mantenere alto il livello di ricerca c’è bisogno dei giovani ricercatori che, sempre di più, non si trovano in questa gestione e trovano casa altrove».
Secondo il Carroccio senese, «non servono tavoli istituzionali e le polemiche sullo Statuto sono fuori luogo. Non crediamo – fanno sapere – che i soggetti che andranno a formare il tavolo interistituzionale possano dire molto su tecnologie e cultura. I progetti di ricerca, infatti, non necessitano delle menti che siederanno ai tavoli interistituzionali, bensì di atti pratici e concreti. Noi – sottolineano i leghisti – già più volte avevamo richiesto che venisse istituito un tavolo, ma le nostre richieste come sempre sono cadute vane ed oggi è troppo tardi. Bisognerebbe, piuttosto, preoccuparci di rilanciare l’immagine dell’Ateneo e di far avere alle donne più rappresentanza all’interno del Cda. I rappresentanti della Cgil, Cisl e Uil, anziché preoccuparsi dell’articolo 32, dovrebbero fare polemica sulle questioni di genere e di pari opportunità, appena accennate nello Statuto».
Secondo il Carroccio senese, «non servono tavoli istituzionali e le polemiche sullo Statuto sono fuori luogo. Non crediamo – fanno sapere – che i soggetti che andranno a formare il tavolo interistituzionale possano dire molto su tecnologie e cultura. I progetti di ricerca, infatti, non necessitano delle menti che siederanno ai tavoli interistituzionali, bensì di atti pratici e concreti. Noi – sottolineano i leghisti – già più volte avevamo richiesto che venisse istituito un tavolo, ma le nostre richieste come sempre sono cadute vane ed oggi è troppo tardi. Bisognerebbe, piuttosto, preoccuparci di rilanciare l’immagine dell’Ateneo e di far avere alle donne più rappresentanza all’interno del Cda. I rappresentanti della Cgil, Cisl e Uil, anziché preoccuparsi dell’articolo 32, dovrebbero fare polemica sulle questioni di genere e di pari opportunità, appena accennate nello Statuto».