Secondo il sindacato "non serve chiedere nuovi sacrifici ai colleghi"
SIENA. Da Unisin Mps riceviamo e pubblichiamo.
“La proclamazione dell’ulteriore mobilitazione per inizio Aprile non può che far ritornare alla mente le solite maldestre “furbate” a cui purtroppo ci hanno abituato e la cui pratica ha contribuito a determinare la tragica situazione in cui versa il Monte dei Paschi.
Per noi di UNISIN, NON C’E’ BISOGNO AL MOMENTO DI CHIEDERE ULTERIORI SACRIFICI AI COLLEGHI, con il solo scopo di ottenere ulteriori riprove sulla corretta interpretazione del loro volere, che, al contrario, ci appare ben chiaro.
Dopo la STRAORDINARIA PARTECIPAZIONE alla protesta di Venerdì scorso, il Sindacato DEVE RIMANERE FERMO SULLE PROPRIE POSIZIONI in attesa dell’eventuale inizio della procedura prevista dal CCNL, cosciente di avere con sé IL MANDATO PIENO, consegnatogli da trentamila lavoratori, A NON CEDERE.
Il risultato di Venerdì scorso, di questo NESSUNO DUBITI, E’ STATO PIENAMENTE RECEPITO ANCHE DALL’AZIENDA.
Una nuova mobilitazione in questi giorni, NULLA AGGIUNGEREBBE alla già chiara e lampante risposta che tutti insieme siamo stati in grado di dare alle irricevibili pretese del CdA della Banca, rimasto infatti in religioso (e speriamo pensieroso) silenzio, dopo Venerdì.
Che sappiamo, se vogliamo, colpire forte e duro lo abbiamo già ampiamente dimostrato: il DOVE, COME, QUANDO, ANCHE PER IL FUTURO LO VOGLIAMO DECIDERE NOI e non su “comanda” esterna.
Pertanto, NOI SIAMO PER COMINCIARE LA TRATTATIVA e, nel durante, INFORMEREMO PUNTUALMENTE i lavoratori su cosa starà effettivamente accadendo al tavolo.
Se ci renderemo conto che l’Azienda NON HA CAPITO l’alto valore di Venerdì 16 Marzo, ALLORA SI’ CHE PROCLAMEREMO ULTERIORI INIZIATIVE DI LOTTA (e TUTTE comprese, non solo lo sciopero). MA SOLO ALLORA, NON PRIMA.
Altrimenti, qua va a finire che LA TRATTATIVA NEMMENO COMINCIA PERCHE’ LA RIDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO GLIEL’ABBIAMO GIA’ REGALATA NOI, d’iniziativa (pensate a quanto ci costa un giorno di lavoro e moltiplicatelo per 30000).
Certamente, questo è il pensiero semplice di una Organizzazione che fa SOLO tutela dei lavoratori.
A noi, di chi viene nominato nei CdA interessano esclusivamente le competenze professionali mostrate e la correttezza con cui si sviluppano CORRETTE Relazioni Sindacali, pertanto non costituisce di per sé merito l’appartenenza a questa o quella cordata di interessi.
Ma, evidentemente, E’ PIU’ FORTE DI LORO: QUESTI PROPRIO NON CE LA FANNO a pensare SOLO ai lavoratori.
Il perché di questo atteggiamento, noi possiamo solo immaginarlo. Magari una spiegazione chiara e pubblica non farebbe scomodo, però.
Sinceramente, speravamo (illusi, eh?) di essere riusciti definitivamente a far accantonare questo modo di agire, se non altro in considerazione della gravità del momento e della ovvia necessità di opporsi duramente e con convinzione, alle pretese della Banca”.
(Foto Corrado De Serio)