Profumo tra gli indagati. E il sindacato sottolinea il fatto

SIENA. Da Unisin Mps riceviamo e pubblichiamo.
La procura contesta di “avere, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in concorso e previo accordo tra loro, nelle rispettive qualità, al fine di evadere le imposte sui redditi e cagionando un danno patrimoniale di rilevante gravità, costruito una struttura complessa e artificiosa, predeterminata in ogni sua articolazione, così da non comportare alcun rischio economico o finanziario, unicamente volta a generare, sotto il profilo della rappresentazione contabile, proventi nella forma di interessi, che artatamente invece prospettavano dividendi ai fini della imponibilità fiscale, prevista solo nella misura del 5% del loro ammontare lordo”.
Inoltre, stando a quanto scritto nell’avviso di chiusura indagini, gli indagati avrebbero «falsamente rappresentato nelle scritture contabili dapprima e nelle dichiarazioni dei redditi poi, in conseguenza, la natura fiscale dei proventi conseguiti da Unicredit Corporate Banking Spa, Unicredit Banca Spa, Unicredit Banca di Roma Spa qualificandoli come dividendi invece che come interessi attivi, così conseguendo un’indebita esclusione dal reddito imponibile di una quota pari al 95% di tali proventi».
Per farlo, avrebbero «adoperato mezzi fraudolenti idonei a ostacolare il relativo accertamento, valendosi di società e trust appositamente costituiti all’estero, fiscalmente residenti in Regno Unito e in Lussemburgo, attraverso cui venivano emessi, esclusivamente al fine di realizzare gli accordi fraudolenti fra le parti, titoli di capitale in concreto non negoziabili al di fuori di tale loro specifico rapporto, oltre che privi della componente di rischio tipica degli strumenti azionari, poiché le parti coinvolte nell’operazione conoscevano “ab origine” l’ammontare dei proventi che l’emittente avrebbe conseguito e distribuito formalmente a titolo di dividendo. Viene contestato anche di aver “artatamente modificato la natura fiscale dell’operazione con l’effetto di dissimulare la qualificazione fiscale dei relativi proventi da interessi attivi su finanziamenti, interamente imponibili, a dividendi, esclusi dal reddito imponibile nella misura del 95%.
Per i magistrati le operazioni realizzate non avevano «alcuna autonoma valenza economica» ma servivano «esclusivamente all’ottenimento di un illecito vantaggio fiscale, sottratto all’imposizione elementi attivi, mediante loro variazione in diminuzione, per un ammontare complessivo di 745.220.166,28 euro.
Dal Sole 24 Ore di oggi.
COMMENTI POLITICI ALLA NOMINA DI PROFUMO A PRESIDENTE DI MPS
“Al nuovo presidente e al nuovo Cda auguro i migliori successi”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, rispondendo a una domanda dei cronisti sulla situazione di Banca Mps. “Credo che abbiano capacità e competenze”
“I nomi di Alessandro Profumo e di Fabrizio Viola, indicati dalla Fondazione Mps, offrono alla Banca Monte dei Paschi un board di altissimo profilo e ne rafforzano la competitività sul mercato. Queste scelte di alto spessore sono state accompagnate da altre indicazioni di qualità e profilo tecnico adeguato. L’altro aspetto da rilevare riguarda la nomina di due donne, come previsto dalle nuove disposizioni in materia di parità di accesso nelle società quotate, sebbene la legge entri in vigore solo dal prossimo esercizio”. Con queste parole il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi e il presidente della Provincia, Simone Bezzini commentano le decisioni maturate ieri, nel corso della seduta delle deputazione amministratrice della Fondazione Mps.”.