Il sindacato analizza la lettera dell'azienda
SIENA. Dalla segreteria nazionale di Unsin Mps riceviamo e pubblichiamo.
In merito alla lettera con la quale l’Azienda ci conferma la conclusione della procedura di confronto sul Piano di Riorganizzazione del Gruppo MPS, vogliamo puntualizzare a tutti i colleghi e colleghe quanto segue:
Le motivazioni portate dall’Azienda a sostegno degli interventi reputati necessari al recupero di efficienza operativa, sono RISIBILI. Il solo sostenere che si recupera efficienza liberandosi del personale, la dice lunga sulle reali intenzioni di questo management. Siccome lo insegnano già alle elementari che per recuperare efficienza si deve coinvolgere il lavoratore, ne dovremmo dedurre che il nostro management non ha partecipato con profitto alla scuola primaria.
La totale mancanza nel tanto decantato Piano Industriale di un serio progetto di rilancio della Banca è evidente, i risultati della prima semestrale del nuovo corso sono sotto gli occhi di tutti e basta leggere i dati per vedere come l’attuale management stia riuscendo nel quasi impossibile compito di far peggio della vecchia dirigenza.
E poiché il titolo è sempre lì che langue con una quotazione intorno agli 0,22 centesimi di euro, anche il mercato conferma di non apprezzare i semplici venditori di (pro)fumo.
UNITA’ SINDACALE BMPS afferma, con la forza dei dati, che questa Banca continua a reggersi esclusivamente sulle capacità professionali ed il senso di appartenenza dei colleghi tutti, i quali continuano a difendere questo Istituto dentro e fuori le mura aziendali ed a credere nel proprio lavoro rispondendo alle preoccupazioni espresse dalla clientela mettendoci la propria faccia e rispondendo alle loro esigenze con uno spirito di sacrificio difficilmente riscontrabile altrove.
E’ chiaramente vergognosa anche la richiesta di sacrifici per rimettere in carreggiata la Banca, quando contemporaneamente si va a chiedere al CdA un mandato della durata di 5 anni per un aumento di capitale che, per come è congegnato, prelude esclusivamente all’arrivo di un nuovo proprietario. Il risanamento, allora, non serve per rilanciare la Banca ma solo per renderla più appetibile ad un eventuale nuovo acquirente.
Ergo, noi lavoratori/trici, ci dovremmo togliere di tasca qualche migliaio di euro per invogliare non si sa bene chi all’acquisto del MPS. E naturalmente, tutto ciò per poi ricominciare daccapo con la richiesta di sacrifici che ci farebbe subito il nuovo padrone, per rientrare dell’esborso…
Dove poi starebbe la “dovuta attenzione alle professionalità maturate” nel conferire incarichi dirigenziali a gente che si occupa di “intrattenimento” è mistero che qualcuno prima o poi ci dovrà svelare, magari sulle note di “Formentera 2011”.
Per passare poi al disarticolato ragionamento, di tafazziana memoria, che porterebbe la nostra dirigenza ad esprimere l’attenzione massima alle professionalità attraverso ….. l’esternalizzazione.
Infine, la tanto sbandierata ricerca di “convergenze” si è sviluppata nel semplice diniego da parte aziendale di una qualsiasi altra proposta da parte nostra che fosse alternativa agli interventi contenuti nel Piano Industriale pur mantenendo il rispetto del contenimento dei costi.
Nei 50 giorni della cosiddetta “trattativa” abbiamo constatato con stupore e disapprovazione il muro di gomma alzato dalla delegazione aziendale, guidata dal Capo delle Risorse Umane sig.ra Dalla Riva, la quale ha dimostrato l’incapacità di confrontarsi con questa Organizzazione Sindacale e talvolta anche incompetenza sugli argomenti trattati. Le sue “cadute di stile” in termini di conoscenze bancarie hanno dell’incredibile: talvolta si è comportata come una studentella alle prime armi che leggeva il suo compitino senza sapere, in buona sostanza, di che cosa si trattasse. E’ stato emblematico ed imbarazzante apprendere nella riunione del 7 Agosto come nell’approfondimento del Piano Industriale, venissero confuse le varie voci di Bilancio senza una minima conoscenza della differenza tra “mezzi” ed “impieghi”.
Insomma, troppo “furbetti” questi manager. E a noi i “furbetti” non ci sono mai piaciuti un granchè. Il loro tipo di atteggiamento costituisce la pietra tombale dell’avanzato sistema di relazioni sindacali che ha costituito il fiore all’occhiello dell’esperienza Monte Paschi.
Preso definitivamente atto di ciò ricordiamo all’Azienda che, contrariamente a quanto qualcuno vuol far credere, il rispetto delle normative di legge è qualcosa che la Magistratura riesce ad obbligare, pur in questo disorientato Paese.
UNITA’ SINDACALE certamente non teme il ricorso alla giustizia, anche perché ne sarebbe la promotrice. Diversamente da chi dal Giudice viene chiamato perché inquisito (…chi ha orecchi intenda……ndr)
UNITA’ SINDACALE BMPS annuncia la proclamazione nei prossimi giorni di una serie di iniziative di protesta e lotta articolate anche attraverso scioperi “mirati” che interesseranno alcuni settori nevralgici dell’organizzazione aziendale e la conseguente richiesta di contributo volontario fra colleghi per sovvenzionare i lavoratori e lavoratrici che saranno attivamente coinvolti nelle suddette azioni.
Ricordiamo, infine, che è già partito l’iter procedurale relativo alla citazione in giudizio della Banca MPS per il mancato pagamento della quota VAP Parte “A” relativa all’anno 2011, sulla quale riteniamo di poter a brevissimo dare notizie positive ad i nostri iscritti ed a tutti i restanti colleghi. Sono inoltre previste iniziative legali volte ad ottenere il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive per i colleghi/ghe Quadri Direttivi.
