Il sindacato vuole spiegare la situazione della banca alle istituzioni
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SIENA. Da Unisin Lecce rieviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta.
“Alla C.a. di S.E. Prefetto di Lecce – SEDE
– Sig. Presidente della REGIONE PUGLIA – SEDE
– Sig. Presidente della Provincia di LECCE – SEDE
– Sig. Sindaco del Comune di Lecce – S E D E
– On.li Parlamentari salentini, loro SEDI
– Organi di informazione
E p.c. – Banca MPS – Direzione territoriale Lecce – SEDE
Oggetto: RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO BANCARIO MPS – PIANO INDUSTRIALE 2012-15 – RICHIESTA DI INCONTRO
La scrivente Organizzazione Sindacale, con la presente LETTERA APERTA intende rappresentarVi le forti preoccupazioni derivanti dal Piano industriale in oggetto, chiedendoVi un incontro urgente per esporre nel dettaglio la situazione.
Come già illustrato dall’azienda alla comunità, il progetto in esame prevede, tra l’altro, la razionalizzazione della presenza territoriale (con la chiusura di 400 filiali nel territorio nazionale) e l’esternalizzazione delle attività di back office dal perimetro del Gruppo Bancario MPS, attraverso la cessione del ramo d’azienda ad un “fornitore selezionato”(circa 2.360 persone in totale).
Relativamente a quest’ultimo aspetto, si evidenzia che gran parte delle attività e delle risorse umane interessate sono in carico al Consorzio Operativo di Gruppo MPS, tra cui il Polo di Lecce con circa 400 lavoratori.
Il conferimento ad un “outsourcer” con relativo contratto di servizio potrebbe portare a future tensioni occupazionali qualora avvenga, a determinate condizioni, a favore di partners esterni alle attività bancarie tutelate dal Contratto Collettivo Nazionale di categoria.
Al riguardo, infatti, non sono ancora del tutto chiare le intenzioni dell’azienda, sia per quanto riguarda il nome del fornitore, sia per quanto concerne le condizioni contrattuali in base alle quali realizzare detta cessione.
La professionalità acquisita dai colleghi nelle esperienze maturate in precedenti realtà bancarie storicamente legate al territorio (es. Credito Popolare Salentino, Banca del Salento ecc. – poi assorbite dal Gruppo Monte Paschi di Siena) viene mortificata con il trasferimento in esame, che mette in discussione anche la mobilità territoriale delle risorse.
In evidente contrasto con l’ultimo Contratto Nazionale di settore siglato il 19 gennaio scorso, laddove si parla di “insourcing”(ovvero dell’impegno assunto dalle Banche di riportare nell’ambito del perimetro bancario attività in precedenza esternalizzate), il Gruppo MPS dichiara di volersi di fatto “liberare” di lavoratori di provata esperienza e preparazione, il cui contributo è stato determinante per rilanciare l’azienda nei momenti difficili come quello attuale.
La nostra Organizzazione, pertanto, assumerà a livello locale e centrale, tutte le iniziative necessarie alla migliore tutela dei colleghi, auspicando un confronto serio e costruttivo con l’azienda ed altresì un impegno comune con le altre Organizzazioni Sindacali.
In attesa di Vs. cortese riscontro, porgiamo
Distinti saluti”
“Alla C.a. di S.E. Prefetto di Lecce – SEDE
– Sig. Presidente della REGIONE PUGLIA – SEDE
– Sig. Presidente della Provincia di LECCE – SEDE
– Sig. Sindaco del Comune di Lecce – S E D E
– On.li Parlamentari salentini, loro SEDI
– Organi di informazione
E p.c. – Banca MPS – Direzione territoriale Lecce – SEDE
Oggetto: RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO BANCARIO MPS – PIANO INDUSTRIALE 2012-15 – RICHIESTA DI INCONTRO
La scrivente Organizzazione Sindacale, con la presente LETTERA APERTA intende rappresentarVi le forti preoccupazioni derivanti dal Piano industriale in oggetto, chiedendoVi un incontro urgente per esporre nel dettaglio la situazione.
Come già illustrato dall’azienda alla comunità, il progetto in esame prevede, tra l’altro, la razionalizzazione della presenza territoriale (con la chiusura di 400 filiali nel territorio nazionale) e l’esternalizzazione delle attività di back office dal perimetro del Gruppo Bancario MPS, attraverso la cessione del ramo d’azienda ad un “fornitore selezionato”(circa 2.360 persone in totale).
Relativamente a quest’ultimo aspetto, si evidenzia che gran parte delle attività e delle risorse umane interessate sono in carico al Consorzio Operativo di Gruppo MPS, tra cui il Polo di Lecce con circa 400 lavoratori.
Il conferimento ad un “outsourcer” con relativo contratto di servizio potrebbe portare a future tensioni occupazionali qualora avvenga, a determinate condizioni, a favore di partners esterni alle attività bancarie tutelate dal Contratto Collettivo Nazionale di categoria.
Al riguardo, infatti, non sono ancora del tutto chiare le intenzioni dell’azienda, sia per quanto riguarda il nome del fornitore, sia per quanto concerne le condizioni contrattuali in base alle quali realizzare detta cessione.
La professionalità acquisita dai colleghi nelle esperienze maturate in precedenti realtà bancarie storicamente legate al territorio (es. Credito Popolare Salentino, Banca del Salento ecc. – poi assorbite dal Gruppo Monte Paschi di Siena) viene mortificata con il trasferimento in esame, che mette in discussione anche la mobilità territoriale delle risorse.
In evidente contrasto con l’ultimo Contratto Nazionale di settore siglato il 19 gennaio scorso, laddove si parla di “insourcing”(ovvero dell’impegno assunto dalle Banche di riportare nell’ambito del perimetro bancario attività in precedenza esternalizzate), il Gruppo MPS dichiara di volersi di fatto “liberare” di lavoratori di provata esperienza e preparazione, il cui contributo è stato determinante per rilanciare l’azienda nei momenti difficili come quello attuale.
La nostra Organizzazione, pertanto, assumerà a livello locale e centrale, tutte le iniziative necessarie alla migliore tutela dei colleghi, auspicando un confronto serio e costruttivo con l’azienda ed altresì un impegno comune con le altre Organizzazioni Sindacali.
In attesa di Vs. cortese riscontro, porgiamo
Distinti saluti”