Gli aspetti: bilancio 2013, aumento di capitale, futura proprietà
Come si ricorderà, il 12 marzo scorso, la Direzione Generale ha inviato ai Dipendenti una comunicazione sui Risultati di Bilancio del 2013. Sono molti gli aspetti del Bilancio che ci preoccupano – e questo non da ora – tuttavia vogliamo soffermarci in particolare sulla Perdita d’esercizio.
Il risultato netto di esercizio, pari a -1.439 milioni di euro (rispetto a -3.168 milioni di euro del 2012), risente soprattutto:
· del calo del margine di interesse (-23,9% rispetto allo scorso anno), per effetto dell’andamento dei tassi e del costo dei Nuovi Strumenti Finanziari. Nell’ultimo trimestre 2013, il dato ha evidenziato comunque una significativa ripresa (+11,2% sul trimestre precedente) grazie alle azioni di riduzione del costo della raccolta;
· dell’aumento delle rettifiche su crediti e della copertura dei crediti deteriorati, quest’ultima frutto di una rigorosa politica che responsabilmente abbiamo deciso di intraprendere in coerenza con il contesto e in vista dell’Asset Quality Review.
In data 5.3.2013 la Direzione Generale inviò a tutti noi dipendenti una interessante mail dal titolo: Banca Monte dei Paschi di Siena: facciamo chiarezza. Nel citato testo – che per rispetto della ovvia riservatezza non riportiamo integralmente – venivano affrontati argomenti importanti tra i quali la richiesta dei Monti Bond. Senza riproporre le dinamiche (il famoso calcolo effettuato dall’European Banking Authority – EBA – rispetto alla valutazione dei titoli del debito sovrano nei portafogli delle banche) che determinarono la necessità dell’intervento statale, vogliamo soffermarci sull’incidenza del livello dello oramai famoso spread rispetto agli stessi titoli nel portafoglio del Mps. Ma con lo spread sotto i 200 basis point non si affermava e, si afferma ancora, (varie autorevoli fonti) che il Monte Paschi avrebbe risolto buona parte dei suoi problemi, perlomeno quelli legati ai parametri patrimoniali richiesti da Basilea 3?
Torniamo al bilancio. Ricordiamo che la semestrale evidenziava perdite per ca. 380 mln e che quest’autunno erano stati riferiti continui e graduali miglioramenti. A dicembre le cronache riportavano il beneficio economico a fronte dell’accordo extragiudiziale con Deutsche. “Montepaschi raggiunge un accordo da 220 milioni di euro con Deutsche Bank sull’operazione Santorini. I due istituti hanno raggiunto una transazione chiudendo così la prima importante causa civile promossa la scorsa estate presso il tribunale di Firenze.”
I risultati di bilancio tradiscono dunque le attese – come riportato dalla stampa – e la nostra decisione di evidenziare queste dinamiche, dopo alcune attente riflessioni, risiede proprio nel proteggere in qualche modo la Banca in questo complesso e cruciale momento.
Ci rivolgiamo al management: non si perda tempo nell’attivare le uniche strategie possibili in questa situazione, ovvero: rivalutare le professionalità presenti, rivalutare il personale. I dipendenti – a vari livelli – hanno dimostrato, nei momenti drammatici della recente storia del Mps, di saper esaltare il meglio del proverbiale legame con il territorio e con la clientela. Il rapporto fiduciario non lo hanno certamente tenuto in piedi i “controllori” che “valorizzano” solo budget e destrutturano supporto e coinvolgimento sugli obiettivi.
Queste dinamiche non possono che danneggiare la Banca, innescano – laddove applicate- mancanza di rispetto, alimentano maleducazione, sviluppano comportamenti coercitivi nei confronti del Collega di turno che non potrà raggiungere gli obiettivi proprio per la mancanza di fiducia e rispetto.
In attesa di comprendere i meccanismi relativi alla proprietà e del futuro assetto del Mps operi con un obiettivo di lungo periodo, SI INVESTA SUI LAVORATORI E SUL LAVORO. Il risultato si concretizzerà sui futuri bilanci.