"Estremamente distanti" dall'azienda sul costo del personale

SIENA. Da Unisin Mps riceviamo e pubblichiamo.
“Ieri pomeriggio ci è stato presentato il Piano d’Impresa 2011-2015. Per l’Azienda, presenti il Presidente, l’AD/DG e il nuovo Capo del Personale.
Vista la celerità con cui è stato ovunque veicolato sin dalle prime ore dell’alba, non ci preme qui ripercorrerne dettagliatamente i contenuti quanto invece esplicitare la nostra posizione sugli argomenti trattati.
Sul fronte del capitale, l’erogazione di aiuti governativi per 3,4mld (comprensivi dei 1,9mld di Tremonti Bond già in portafoglio) ha per noi il chiaro significato di permettere una posticipazione a tempi forse migliori di una nuova richiesta di liquidità al mercato (leggi: aumento di capitale).
Circa la redditività, significativa la scelta di non emettere facili proclami su una forte crescita dei RICAVI, in un momento di recessione economico/finanziaria come questo, ma anzi di ragionare in termini di crescita negativa (cagr). Traspare chiaramente come si stia puntando ad un consistente aumento del margine da servizi, interpretando probabilmente l’alto livello di sofferenze presenti negli impieghi come il segno di una scarsa capacità di fare banca in senso tradizionale (margine da interesse).
Saranno quindi i COSTI a dover essere oggetto di riduzione, per riequilibrare una situazione che, dati alla mano, appare sempre più distante da quella “versione edulcorata” che il vecchio management ha sbandierato al mercato fino a poco tempo fa (non riscuotendo comunque grande successo in termini di credibilità, a giudicare dal valore del titolo azionario).
E’ prevista l’incorporazione di tutte le varie società che non sono oggetto di trattativa per una futura eventuale vendita, e la chiusura di 400 sportelli con redditività negativa.
Nel mentre consideriamo apprezzabile lo sforzo per la razionalizzazione delle SPESE AMMINISTRATIVE (-300mln, pari a ca il 25% del totale), peraltro da noi fortemente auspicato, sul COSTO DEL PERSONALE (-300mln, pari a ca il 14% del totale) SIAMO ESTREMAMENTE DISTANTI rispetto all’ipotesi aziendale. E’ da notare anche come sia lievitato l’obiettivo di riduzione del costo del lavoro nell’arco di pochi mesi: a fine Febbraio si parlava di 60/70 milioni, oggi siamo già saliti a 300.
Su questo specifico punto, noi di UNITA’ SINDACALE riteniamo che:
– l’ESTERNALIZZAZIONE delle attività di Back Office (il cui perimetro allo stato attuale appare nebuloso anche allo stesso DG) NON E’ ACCETTABILE in quanto priverebbe i lavoratori e le lavoratrici coinvolti di importanti tutele economiche e normative
– la DISDETTA del Contratto Integrativo Aziendale e degli Accordi a latere che ne costituiscono parte integrante, nelle intenzioni della Banca dovrebbe portare ad una rivisitazione al ribasso degli attuali contenuti. Se non verrà tolta questa pregiudiziale, NON SARA’ POSSIBILE ALCUN ACCORDO e si inaugurerà una lunga stagione di grandissima tensione. Vi terremo informati sugli sviluppi della situazione”.