La banca è al centro dell'attenzione; improvvido violare la normativa
SIENA. Abbiamo saputo che le Direzioni Territoriali Mercato hanno deciso di assegnare un gruppo di lavoratori con esperienza di DTM e segment ad un presunto ufficio Sviluppo attualmente senza né capo né coda, tirato su senza un centro di responsabilità, senza mezzi, senza carte da visita per gli Addetti, senza chiarezza sui rimborsi e sull’allocazione degli addetti quando devono elaborare le liste di contatto.
Accorgendosi della disastrosa congiuntura economica, connessa alla immagine distrutta della Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., i livelli decisionali delle Aree hanno deciso di dirottare questi lavoratori /sviluppatori alla spunta dei tabulati della clientela interna, per chiamare uno per uno i clienti e “indirizzarli alla agenzia di competenza …”
Tale infausta decisione si infrange contro una serie di difficoltà che in appresso ci accingiamo sinteticamente ad elencare:
1) Secondo i dettami testuali e giurisprudenziali della direttiva MIFID recepita dal nostro sistema finanziario (creditizio ed assicurativo) , i proponenti di prodotti finanziari/assicurativi devono essere in possesso del titolo abilitativo;
2) in assenza di tale titolo, il lavoratore che ha “proposto” il prodotto, si espone ad una eventuale denuncia;
3) nel caso 2, il lavoratore deve affrontare le spese legali e processuali totalmente a proprio carico perché l’azienda Banca Monte dei Paschi di Siena S.P.A. non ha previsto tutele legali in ordine a tali fattispecie : spese medie per ciascun lavoratore € 6000-12.000 per ogni procedimento civilistico che, sfociando nel penale, implica una quadruplicazione delle spese,, ecc, ecc;
4) la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A., malauguratamente all’onore (diremmo DISONORE) delle cronache finanziarie e penali italiane ed internazionali, oggi è la banca più sotto osservazione dell’UNIONE EUROPEA. Avrebbe pertanto effetti DISTRUTTIVI la concreta ipotesi che si esponga alla aperta violazione di quanto previsto dalle direttive MIFID, CONSOB, BANKITALIA, EBA, BASILEA II, PATTI CHIARI e, non ultime, le disposizioni dell’ex organismo di controllo ISVAP,
5) Se la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. intende evitare un’altra tempesta giudiziaria, provveda immediatamente ad emanare una disposizione che blocchi all’istante questa decisione pericolosa, presa probabilmente da livelli decisionali che sono letteralmente massacrati dalle “pressioni da risultato”, al punto tale da far perdere loro la benché minima lucidità che sarebbe naturale nel valutare le ricadute di immagine già deteriorata della nostra Banca;
6) Il mantenimento dell’onorabilità dei lavoratori che ci mettono la faccia sul “fronte russo“ delle Agenzie;
Alla luce di quanto sopra premesso, il decisionismo ossessivamente verticistico della new wave che ora gestisce la Banca :
a) impari a tener conto delle ricadute delle decisioni prese sia in ordine agli aspetti giuridici penali e civilistici come previsto dalla famosa ma dimenticata legge 231 e dagli organismi pubblici di controllo elencati al punto 4;
b) impari ad ascoltare i lavoratori che sono il patrimonio e il fondamento di questa azienda e non il laboratorio per sperimentare strategie di distruzione di massa;
c) impari a fare attenzione al prestigio del Brand.
Come UNISIN, ci aspettiamo una rapida decisione dell’azienda che revochi immediatamente questa dannosissima decisione che va a colpire non solo i lavoratori ma anche l’immagine del nostro Istituto.