"Molti hanno scritto, ma l'informazione scade nella disinformazione"
Si va dall’autorevole Financial Times all’articolo che riprendono o riportano i rumori di fondo dell’Azzecca-garbugli di turno. Questi interventi della stampa – a chi le vicende le vive dall’interno – purtroppo insegnano, che l’eccesso d’informazione così come quella parziale, possano creare disinformazione. L’ideale sarebbe avere il tempo e la lucidità di approfondire ogni argomento.
Il costo diventa così elevato che è fatto salvo solo il piacere, per chi lo voglia e lo possa fare, di arricchire la propria valutazione in merito. Il danno, e la storia ne è piena, è che nella velocità degli eventi tutto si distorce o si sovrappone. Si parte da dati ufficiali ed interpretazioni autorevoli di breve periodo e al verificarsi di shock , si tende ad anestetizzare tutto.
L’AD ha puntualmente rappresentato, con la comunicazione ricevuta da tutti noi giovedì 13, alcuni degli aspetti positivi di questo bilancio che sono frutto dei Lavoratori del Monte. Ribadiva: i risparmi sui costi oneri operativi, la flessione delle spese amministrative, la crescita delle commissioni nette, l’aumento del risparmio gestito.
Un modo per ringraziare i Dipendenti che realizzano tutto ciò, consapevole di tutte le ricadute sulla qualità di vita dei dipendenti e al costo delle riduzioni salariali, o l’eleganza di giustificare la perdita di 1,15 miliardi dei primi nove mesi del 2014 “al lordo” DEGLI IMPATTI DEI NUOVI STRUMENTI FINANZIARI?
Unisin ha sempre lanciato, attraverso i suoi comunicati, segnali che aiutassero le Parti a trovare scelte condivisibili, responsabili, strategie atte alla tutela dei posti di lavoro, alla qualità e alla dignità delle professionalità dei Dipendenti del Monte.
L’atteggiamento, anche di questa Amministrazione, è che le ha lasciate inascoltate così come ogni perplessità rappresentata ha trovato un muro d’ignoranza (ignoranza s. f. [dal lat. ignorantia]. – 1. Con sign. ristretto, l’ignorare determinate cose, per non essersene mai occupato).
Quali sono le ragioni di questo atteggiamento?
Nel rappresentare che le aspettative e le analisi di ogni investitore, che sia esso un Dipendente o meno, partono da comunicati ufficiali soprattutto riguardo il bilancio e quali potenzialità rappresentino alcune sue partite, ricordiamo le numerose conferme al verificarsi delle mutazioni del valore del CDS(credit default swap) tanto che non sarebbero stati necessari (allora ipotizzati- estate 2013) i 3 mld d’aumento?
I PROBLEMI DEL MONTE NON SI RISOLVEVANO CON LO SPREAD A 200 …?
Conseguentemente ci chiediamo, alla luce degli stress test da parte della BCE, del necessario nuovo aumento, che ci espone ad acquisizioni come al rischio di spezzatino, se anche per l’attuale amministrazio-ne non si configuri la colpa grave o peggio. Sicuramente l’ ignoranza di non cercare soluzioni mantenendo un corretto profilo d’austerità consono al Ruolo e all’Etica, e rispettoso delle rinunce e sacrifici del Personale tutto, ci ha amareggiato. Perché non rinunciare ad un premio di 1,2 per il riuscito aumento, aggirando di fatto il tetto agli stipendi imposto da Almunia? La delibera del Cda che consentì ciò,salvo errore, fu dopo le conferme da parte degli Investitori per l’eventuale acquisto dell’inoptato.
Certamente l’arroganza di proseguire verso il nuovo e tardivo aumento, malgrado segnali quali quelli dati da Mediobanca Securities, ci spingono a rappresentare sin d’ora l’invito a non autorizzare prebende. Il premio lo prendano i dipendenti prendendosi la Banca e attraverso il recupero coatto del maltolto!
Se così non fosse ricordiamoci tutti dove sono nate le responsabilità di questo disastro e come si sono perpetuate.
Nel segnalare l’articolo apparso sull’Espresso a firma di Faieta e Piana di venerdì 14 novembre 2014, che può far comprendere meglio le dinamiche del nostro bilancio, oggi e tutti insieme, evidenziamo la necessaria vigilanza ad ogni evento. Ricordiamo, a chi fa finta di non capire,che i disastri non li generano la presunta bassa redditività pro capite del dipendente di Banca, rappresentata nelle Aziende e nei confronti Nazionali, ma la schiera di quei Banchieri unici veri responsabili per l’inadeguatezza ai ruoli ricoperti.
LA SEGRETERIA