Tra i bancari 20mila esuberi. "Non solo tagli e risparmi sui dipendenti"
SIENA, Dalla segreteria nazionale Unisin Mps riceviamo e pubblichiamo.
“Il prossimo 16 ottobre si terrà un incontro tra il vertice di ABI e le Segreterie Nazionali Confederali unitamente ai Responsabili del settore credito. Per la CONFSAL sarà presente il Segretario Generale Prof. Marco Paolo Nigi e per Unità Sindacale Falcri-Silcea il Segretario Generale Aleardo Pelacchi. Oggetto della discussione sarà l’analisi della situazione del sistema bancario italiano alla luce delle difficoltà originate dall’attuale crisi economica.
Unità Sindacale Falcri-Silcea, con il sostegno della CONFSAL, ribadirà ancora ai massimi vertici di ABI che non è pensabile affrontare le difficoltà dalla crisi economica in atto attuando, soltanto, tagli e risparmi soprattutto a danno dei lavoratori del settore che già da molti anni contribuiscono, con proprie quote di salario, al risanamento e rilancio del settore nel nostro Paese senza – pur se paradossale – poter in alcun modo incidere sulle scelte gestionali delle banche.
Inoltre, i ventimila esuberi annunciati recentemente dalle principali banche italiane, che vanno ad aggiungersi alle altre decine di migliaia di lavoratori già espulsi negli ultimi anni dal settore, rappresentano un ulteriore inquietante segnale in grado di minare – ad avviso di UNISIN – proprio la capacità di tenuta dell’intero sistema bancario nazionale nei prossimi anni. In tale direzione, va anche denunciata la recente, devastante, scelta di alcuni grandi gruppi bancari di non confermare i lavoratori assunti con contratti non stabili (apprendisti e TD) dopo, peraltro, che gli stessi hanno prestato la loro opera all’interno delle varie banche per tempi anche molto lunghi.
Nella realtà quotidiana, nelle aziende interessate da questi cosiddetti “piani di ristrutturazione” la situazione degli organici, soprattutto sulla rete, si presenta già estremamente difficile, in alcuni casi addirittura ai limiti della sostenibilità, determinando ritmi di lavoro esasperati, che non potranno che aggravarsi dopo l’attuazione dei piani industriali annunciati. A questo si aggiunge la perdita di professionalità e di esperienza determinata dall’esodo massiccio e continuo di forza lavoro già qualificata.
Una siffatta strategia industriale, incentrata solo sul risparmio di costi, può – a limite – portare benefici sui bilanci delle banche solo nel breve periodo, determinando – invece –nel medio e lungo periodo gravi rischi per la stessa sostenibilità e tenuta dell’intero sistema bancario.
Infine, Unità Sindacale Falcri-Silcea ribadisce ad ABI la necessità che le banche intervengano con tagli sui compensi del management, giudicando inaccettabile che questi ultimi non rispondano delle conseguenze delle loro scelte, in molti casi principale causa del dissesto di importanti banche, limitandosi a scaricarne il prezzo sugli incolpevoli lavoratori”.