Il 30 giugno incombe e le richieste dell'Eba pure...
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SIENA. Da Unisin Mps riceviamo e pubblichiamo.
“Il Piano Industriale 2012-2015 sarà esaminato dal CDA il prossimo 25 giugno e sarà presentato, alla Comunità Finanziaria ed alle OOSS, il giorno dopo. Noi di UNITA’ SINDACALE siamo sempre più preoccupati circa l’evolvere della situazione.
Ricordiamo che, dopo il chiarimento avuto con il Dott. Viola rispetto al famoso taglio di 1500 risorse che ha portato allo sciopero i lavoratori del Monte – dopo molti anni di “pace sindacale” – ci era parso di comprendere che, appena la situazione lo avesse consentito, la Dirigenza sarebbe stata disponibile ad un primo incontro con le OOSS per alcune indicazioni di massima relativamente alle preoccupanti ricadute che lo stesso Piano Industriale potrebbe avere sui lavoratori: stiamo ancora aspettando. Nel frattempo, oltre all’attesa, sono aumentate le nostre preoccupazioni relativamente ad alcune problematiche non risolte. Analizziamole sinteticamente.
Prescindendo dal rinvio di una settimana della presentazione dello stesso Piano Industriale che, in ogni caso, – considerando i tempi per le successive procedure – posticipa ulteriormente il confronto, rimangono senza risposta alcuni quesiti fondamentali che riguardano il futuro stesso della Banca.
Rispetto al quadro di riferimento generale, infatti, le incertezze riguardanti la vendita degli sportelli (da Biverbanca alle possibili cessioni in Antonveneta) o di altri comparti dell’Azienda non ci consentono di valutare se l’attuale assetto proprietario sarà l’unico protagonista del rilancio del MPS in quanto il 30 Giugno è vicino ed i requisiti di patrimonio richiesti dall’EBA non sono, allo stato, ancora stati raggiunti per cui un altro eventuale Aumento di Capitale cambierebbe definitivamente “volto” alla nostra Banca. Tralasciando volutamente ogni bega politica, poiché non ci riguarda, l’assetto proprietario che invece esprime l’attuale Dirigenza ci riguarda molto da vicino!!!
Un’altra preoccupazione, sempre di carattere generale, riguarda l’inchiesta della Procura di Siena ( con la Guardia di Finanza negli uffici di Piazza Salimbeni) rispetto al famoso acquisto di Banca Antonveneta e tutto quello che ne è conseguito sotto il profilo finanziario. Cosa accadrà quando si giungerà alla conclusione?
Ma le sventure non sono finite poiché un’altra inchiesta rischia di creare qualche pressione sul nostro Presidente che deve rimanere concentrato circa gli obiettivi da perseguire per il rilancio del MPS che, dovrebbe sapere, sarà possibile solo se i lavoratori ed i loro rappresentanti verranno coinvolti.
Questa crisi, in particolare in Europa in questo momento, ci insegna che le prove di forza e le posizioni intransigenti, non pagano e che, per risolvere questa drammatica recessione, occorre applicare concretamente i concetti di solidarietà ed equità.
Colleghi, noi di UNITA’ SINDACALE abbiamo dato la nostra disponibilità ad un confronto con l’Azienda (vedi ns nostro comunicato del 5 Marzo) partendo dal presupposto che i sacrifici dovevano essere proporzionati e, per ciò che concerne l’analisi dei costi, abbiamo affermato che alcuni “capitoli di spesa” non possono essere più tollerati… troppo semplice mettere nuovamente le mani nelle tasche dei lavoratori
Invece accade nuovamente… il VAP Parte A non vogliono erogarlo… ed il Piano Industriale 2012-2015 rischia di far ricadere sui 31.000 dipendenti l’onere del risanamento che, purtroppo, non avrà contraccolpi solo sotto il profilo economico. Tutto questo senza neanche un mea culpa di chi ci ha portato fin qui (e la lista è lunga…).
Bene, l’unica certezza in questa “confusione” è che UNITA’ SINDACALE farà la sua parte.