"Come si può accettare che i lavoratori paghino il prezzo di questa gestione?"
SIENA. Nel corso dell’ultima Assemblea il Presidente ha sostenuto che… “chi svolge queste attività amministrative se restasse nella nostra Azienda diventerebbe certamente un esubero” da cui ne abbiamo dedotto che le sue criptiche affermazioni volessero indicare la definitiva soluzione del problema, ovvero… “non è più tempo di pagare stipendi senza produrre ricavi”.
Bene noi siamo d’accordo per ciò che concerne la seconda dichiarazione ed abbiamo una idea chiara anche a chi estendere questo principio in questo nostro sofferente Paese ma, vogliamo confinare questo assioma al nostro settore, al MPS… non potendo dilungarci per l’eccessiva lunghezza della lista dei possibili interessati dal provvedimento.
Torniamo quindi a noi. Come evidenziato più volte nei nostri comunicati, nel Piano Industriale, certamente secondo la nostra soggettiva valutazione, manca ogni riferimento rispetto alle vere – ovvero, rispetto alle realizzabili- strategie per implementare proprio quei ricavi indispensabili per rilanciare il MPS.
Chi è responsabile della produzione dei ricavi in una Azienda di credito? Il bilancio di una banca è molto diverso da quello di una qualsiasi azienda ma crediamo di avere una visione chiara -benché scolastica- rispetto alle voci che concorrono alla formazione dell’utile, dei ricavi, del margine di intermediazione così come quello di interesse: abbiamo quindi escluso, a questo punto, tutti i dipendenti di qualsiasi settore ed ufficio del MPS dalla lista di coloro a cui non dovrebbe essere più pagato lo stipendio.
Proseguendo… “Chi svolge attività amministrative se rimanesse nella nostra azienda diventerebbe certamente un esubero”. Abbiamo inaugurato una dinamica che evidenzia gli esuberi per attività di provenienza? Siamo diventati una piccola azienda meccanica per cui ad un certo punto il proprietario va dai suoi dipendenti e li informa di essere costretto a licenziare i verniciatori o i tornitori per le mutate esigenze produttive? O siamo una banca dove chi oggi è nei servizi amministrativi “ieri mattina” era in filiale a fare i salti mortali per far quadrare il conto economico alle prese con la peggiore crisi economica di sempre provocata proprio da banchieri (USA) senza scrupoli?
Il Settore ha gestito migliaia di esuberi nelle innumerevoli ristrutturazioni che i dipendenti hanno consentito con la loro professionalità e questo il Presidente lo sa bene poiché non avrà certamente dimenticato la sua precedente esperienza dove, si è prima costruita la Banca in un certo modo (modello divisionale) per poi tornare al precedente modello di servizio. Nonostante qualcuno avrebbe potuto oggettivamente (non sappiamo dire se giustamente) sollevare qualche eccezione rispetto a questa inversione di marcia non ci pare che sia stato trattato così male –sotto il profilo finanziario- quando si è congedato da quella esperienza.
Ma ora parliamo del MPS dando voce ai lavoratori attualmente appartenenti alla DAACA (ma con queste premesse in un prossimo domani chissà quanti ne saranno interessati…) che sono stanchi di essere considerati un “peso”… di essere considerati quasi come una “zavorra” da cui liberarsi.
Colleghi, ci rivolgiamo a tutti gli oltre 30.000 dipendenti – facciamo in modo di essere uniti e solidali rispetto a chi è sospeso, da troppo tempo, in una incertezza devastante rispetto al proprio futuro e quello delle proprie famiglie.
Tutti i dipendenti del Monte Paschi hanno vissuto il lungo periodo, diciamo pre-elettorale, dove i toni, rispetto alle responsabilità ed alle cause delle difficoltà della banca, sono stati esasperati al punto di non tener conto del danno che potevano arrecare alla nostra Azienda. Bene è grazie all’impegno di tutti i dipendenti ed alla maturità della nostra clientela che oggi possiamo parlare di rilancio del Mps. Dopo quanto accaduto in questa banca, dopo le centinaia di milioni di euro perduti, come si può accettare che i lavoratori paghino il prezzo di questa gestione? E’ inaccettabile.
I lavoratori, preoccupati per il loro futuro, esternalizzandi e non, giustamente non comprendono neanche il motivo di spendere soldi per una convention (6 Aprile) o il motivo per cui debba essere nominato un Vice Presidente mentre si mette in dubbio il loro posto di lavoro e la loro dignità di lavoratori.
Per chiudere. Siamo soggetti, avendo un rilevante supporto governativo, all’autorizzazione del piano industriale da parte della Commissione Ue. Le esternalizzazioni sono la variabile determinante… risolvono i problemi?
Segreteria Unisin