"Oltre a partecipare alle diverse manifestazioni sul territorio, è in programma per inizio primavera un evento, organizzato da noi Under30, con importanti testimonianze e cronache dirette"
Dopo aver partecipato alla manifestazione di Firenze, il 25 Febbraio, i “Giovani U30 di Azione Siena” continuano ad esprimere solidarietà al popolo e ai giovani ucraini a un anno dall’invasione russa. “Noi giovani cresciuti con il mito di un’Europa unita, prospera e che mette al primo posto la tutela dei diritti umani, siamo solidali con chi, come noi, vorrebbe studiare o lavorare a casa propria e invece è stato costretto, all’improvviso, a cambiare vita e progetti”. Con l’occasione anticipano l’evento delle prossime settimane in cui ci saranno importanti testimonianze dirette.
Un anno di guerra. Un anno di guerra in piena Europa. Sembrano frasi che appartengono al secolo scorso e invece no, sono attuali più che mai. I giovani e il popolo di tutta Europa ricorderanno per sempre i notiziari, i titoli dei giornali, le dirette social e i podcast del 24 febbraio 2022.
La guerra è ancora presente nel vecchio continente.
Noi, come rappresentati del gruppo giovani di Azione Siena, esprimiamo tutta la nostra vicinanza al popolo ucraino e sosteniamo in modo attivo l’eroica resistenza che stanno conducendo per difendere il proprio territorio dall’invasore russo. Crediamo che, mai quanto oggi, sia fondamentale dar voce al popolo ucraino ribadendo la nostra vicinanza; ad un anno dall’inizio del conflitto siamo chiamati a far sentire con ancora maggior forza il nostro supporto.
Oltre a partecipare alle diverse manifestazioni sul territorio, come quella svoltasi a Firenze lo scorso 25 febbraio, è in programma per inizio primavera un evento, organizzato da noi giovani dal gruppo Under30, con importanti testimonianze e cronache dirette, di cui comunicheremo i dettagli nelle prossime settimane.
Noi giovani, cresciuti con il mito di un’Europa unita, prospera e che mette al primo posto la tutela dei diritti umani, siamo solidali con chi, come noi, vorrebbe studiare o lavorare a casa propria e invece è stato costretto, all’improvviso, a cambiare vita e progetti. Siamo consapevoli che la guerra in corso ci riguarda più di quanto pensassimo. Infatti, non è in gioco solamente il futuro di un paese sovrano, ma, ahinoi, è in gioco il futuro della democrazia liberale che potrebbe essere messa sotto scacco dalle mire autoritarie di un uomo solo al comando. Come amanti della libertà di pensiero, di espressione, di movimento, non possiamo tollerare quanto stia accadendo in Ucraina.
Il popolo ucraino, soprattutto le giovani generazioni, ha scelto di avvicinarsi all’Europa e ai suoi valori da tempo. Gli esempi di questa scelta sono la rivoluzione arancione del 2004 e le più recenti manifestazioni del 2014 conosciute con il nome di Euromaidan. I due eventi, seppur diversi per contesto e per svolgimento, mostrano una costante: l’ingerenza della Russia di Vladimir Putin. La chiamano generazione Maidan quella generazione di giovani che vede nell’occidente la possibilità di realizzarsi, di vivere in libertà. Dalle crude immagini degli scontri del 2014 alle difficili condizioni della guerra in corso, si evince quanta determinazione ci sia nel voler conquistare la libertà per non essere più la terra di confine della Russia, ma un paese libero che scelga in modo democratico il suo sistema politico, economico e sociale.
Azione Siena e il gruppo giovanile si rivolgono a tutti, cittadini, partiti, associazioni, affinché si faccia il possibile per non far abbassare la guardia negli aiuti verso l’Ucraina, che ha il diritto di resistere e, soprattutto, il diritto di ricominciare. Ma per poter resistere e per poter ricominciare, l’Ucraina ha bisogno del nostro sostegno, senza ambiguità.
Ci auguriamo di non dover commemorare un secondo 24 febbraio, ma di poterci incontrare il prossimo anno per festeggiare la libertà e la pace dell’Ucraina e del suo popolo. Tuttavia, il messaggio deve essere chiaro e forte: non vi è pace senza giustizia.
I Giovani del gruppo Under 30 di Azione Siena.
