Vendute 84 milioni di azioni, probabilmente in rimessa

di Red
SIENA. Il silenzio che avvolge le stanze di Palazzo Sansedoni è superato dalle comunicazioni di Internal Dealing, che sono diffuse regolarmente da Borsa Italiana. La Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha venduto venerdì scorso 84 milioni di azioni al prezzo di euro 0,414 (chissà quale sarà la minusvalenza realizzata!) per azione con un controvalore di 34,77 milioni di euro, limando la quota di partecipazione nel Monte dei Paschi. Con questa svendita, la percentuale di partecipazione complessiva della Fondazione nel capitale di Rocca Salimbeni passa al 48,5% del capitale sociale dal precedente 49,2 per cento. Ufficialmente la Fondazione avrebbe sfruttato il primo momento di risveglio del mercato azionario, con una vendita in linea con l’obiettivo dichiarato di ridurre la partecipazione al 50,1% del capitale ordinario. Probabilmente, il presidente Gabriello Mancini deve aver contabilizzato che il suo tesoretto chiamato “fondo di stabilizzazione delle erogazioni” è insufficiente per procedere all’erogazione dei soldi necessari e indispensabili per la copertura dei mutui che gli enti territoriali avevano acceso con la garanzia della Fondazione. Pensiamo a mura dell’Ospedale, scuole di piccoli comuni e tante realtà illuse dai bandi precedenti per interventi che senza erogazione della Fondazione sarebbero stati impensabili e che ora non fanno dormire qualche amministratore, che – in caso di insolvenza – vedrebbe il proprio ente sull’orlo della bancarotta.