Enrico Marchi ed altri imprenditori interessati alle quote. Unipol pronta a partecipare
Basta l’idea che una cordata italiana si attivi per rilevare una quota di Mps a spingere il titolo in Borsa.
Secondo quanto riportato da La Stampa, il numero uno di Banca Finint e Save, Enrico Marchi, starebbe sondando il terreno per mettere assieme alcuni imprenditori, raccogliere 500-750 milioni e rilevare dal Tesoro tra il 7,5% e l’11,5% del capitale. Questo permetterebbe al ministero di confermare il percorso di privatizzazione e rispettare gli impegni presi con la Ue.
L’idea, spiega la Stampa, “sarebbe quella di replicare uno schema simile a quello di F2i-Rete Digitale, il veicolo che all’inizio di quest’anno ha raccolto 1 miliardo di euro da investire in Netco, lo spin off della rete Tim, a fianco di Kkr e del Mef’. Tra i primi soggetti contattati da Marchi ci sarebbe l’Enpam, oltre al numero uno di Msc Gianluigi Aponte”.
Pronto a partecipare c’è anche Unipol, che con il presidente Carlo Cimbri si è detta interessata a una partnership bancassicurativa con una quota inferiore al 10% del capitale. “Il nodo dell’operazione – scrive ancora La Stampa – riguarda l’accordo che Siena ha con Axa proprio sulle assicurazioni: l’intesa è valida fino al 2027, ma lo studio legale sta studiando come sciogliere il patto in caso di necessita”.
Gli analisti di Equita precisano che “le indiscrezioni sono da verificare, così come l’effettiva concretezza del progetto”, e spiegano che “l’eventuale ingresso in Mps attraverso l’acquisto di una quota rilevante darebbe chiaramente supporto alle valutazioni, permettendo di digerire l’overhang per la cessione di un’ulteriore quota da parte del Governo, mentre “rimarrebbero da valutare gli scenari di lungo termine, con l’opzione stand-alone che riteniamo sia quella attualmente piu’ probabile’. Gli esperti ricordano infatti che ‘anche una eventuale partnership con Unipol non prevedrebbe che quest’ultima acquisisca il pieno controllo della banca”.