Abbiamo intervistato i candidati per comprendere meglio lo spirito di questa operazione, che diversamente dalle primarie tradizionali permette a tutti i cittadini di esprimere la propria preferenza attraverso canali alla portata di tutti e senza costi da versare al movimento. Le preferenza che allo stato attuale risultano essere oltre 1700 possono essere inviate a mezzo e mail, sms, internet e attraverso le cartoline che la lista civica ha distribuito in città dove peraltro i cittadini possono indicare le priorità e le necessità da inserire nel programma elettorale, che si precisa sarà presentato il 15 marzo nelle piazze di Poggibonsi.
Berni, perchè la scelta delle consultazioni primarie popolari, non era sufficiente dire chi era candidato, come fanno gli altri partiti?
"Indipendentemente dall’espressione della preferenza verso il candidato quello che è importante è aprire il dialogo con i cittadini e ascoltare le reali esigenze che la gente comune esprime. La possibilità di poter manifestare consenso o dissenso sulle varie tematiche che animano la città coinvolge il cittadino in un percorso di rinnovamento. Non è vero che la cittadinanza è disaffezionata alla politica, tutt’altro la gente ha solo bisogno di essere ascoltata, quando gli si impongono scelte senza concrete motivazioni allora si che si disinnamora della politica. Se il cittadino è passivo la democrazia s’ammala e l’attuale classe dirigenziale amplifica il proprio rafforzamento".
Grava, lei come gli altri non avete mai fatto politica, siete consapevoli della vostra posizione. Sapete che dietro la politica servono i partiti?
"Credo che per fare politica non bisogna nascere politici. Per me, ma come per gli altri componenti della nostra lista civica la politica è la massima espressione di rappresentazione sociale. Secondo un'antica definizione scolastica, la politica è l'Arte di governare le società. Noi non siamo nati né politici né artisti, ma siamo convinti e consapevoli che è opportuno che il cittadino torni a dare un contributo attivo all’amministrazione della città. La nascita di liste civiche sul territorio è la testimonianza che questo sistema partitico sta mostrando debolezze e punti di rottura. Siamo certi nella politica servono prima le persone e poi i partiti, non il contrario. Chi afferma il contrario vuol imporre sistemi e concetti ideologici; non significa che noi non ne abbiamo ma il nostro obiettivo comune è l'interesse della gente e non di chi appoggia solo i vertici dei partiti".
Santinelli, perche presentarsi alle elezioni comunali non era sufficiente continuare a fare lobbying dall’esterno del consiglio comunale?
"Abbiamo capito che nel nostro contesto cittadino è improponibile farsi ascoltare ecco perché bisogna offrire ai cittadini la possibilità di scegliere su un tipo di amministrazione “vecchio maniera” o provare a cambiare. Uno dei nostri messaggi sarà: “se vuoi cambiare, vota liberamente”. Il Comune decide della vita quotidiana di ognuno di noi. Può influire sulla gestione ambientale con un inceneritore o avviare la raccolta differenziata. Può chiudere strade e costruire sottopassi, può fare parchi per i bambini o palazzi per speculatori. Può costruire parcheggi o asili, privatizzare l’acqua o mantenerla sotto il loro controllo. E’ dal Comune che si deve ripartire a fare politica. Una politica dove il cittadino sia elemento fondante".
Avete aspettative da questa tornata elettorale?
"L’unica aspettativa è che i cittadini possano manifestare la voglia di cambiare, che solo un nuovo movimento può garantire. Ormai abbiamo già avuto la conferma che anche i più puri che sono entrati in consiglio comunale con l’intento di cambiare i partiti dall’interno hanno finito per fallire e per esser travolti dalla macchina di potere amministrativo. Noi offriremo un percorso nuovo, il cittadino deciderà cosa fare, potrà restare aggrappato al vecchio o cercare di innescare il cambiamento".