I membri della Deputazione Generale designati dal Comune rigettano l'accusa di autoreferenzialità che gli è stata attribuita
SIENA. Come già espresso nella nostra nota stampa, inviata dopo le polemiche apparse sui giornali in merito all’ invito della Commissione Garanzia e controllo del Comune di Siena e del Sindaco, torniamo a ribadire che nell’ esercizio del nostro ruolo, siamo vincolati allo Statuto della Fondazione e dal Codice etico. Riteniamo perciò strumentale l’ argomento della autoreferenzialità dal momento in cui il nostro primo dovere è agire nell’ interesse della Fondazione, agire di cui rispondiamo personalmente .
Non ci siamo mai sottratti al confronto, come il Sindaco ben sa così come non ci risulta essere stato all’ oscuro della nostra decisione, ma un confronto sempre nelle modalità corrette della reciproca indipendenza e prerogativa dei ruoli di cui ognuno risponde formalmente e di fronte alla collettività; è giusto, infatti, ricordare le condizioni nelle quali abbiamo “ereditato” la Fondazione al momento del nostro insediamento, il “salvataggio” operato con la Presidente Antonella Mansi e la messa in sicurezza portata avanti con il Presidente Clarich, perseguendo con determinazione il mandato ricevuto.
Il polverone sollevato in questi gironi sulla stampa cittadina, non per nostra iniziativa, in ordine al ruolo della Fondazione Mps e – nello specifico – dei membri designati dal Comune nella Deputazione Generale, induce il pensiero che sia iniziato il gioco dello “scarica barile” circa le responsabilità di un passato nefasto per la città e la tenuta delle sue istituzioni.
Nel nostro atteggiamento non vi è stata alcuna autoreferenzialità e tanto meno insensibilità verso la comunità senese e le sue istituzioni, semplicemente il rispetto delle regole e la determinazione di dare chiaro segno di discontinuità nel merito e sul metodo di lavoro rispetto alle gestioni passate che sono state causa di guasti inenarrabili, sotto gli occhi di tutta la città.
Nell’accettare prima la designazione del Comune e poi la nomina nella Deputazione Generale abbiamo assunto l’impegno, anche in sintonia con gli indirizzi programmatici del Consiglio Comunale, per un progetto politico di discontinuità con il passato. Quindi, anche discontinuità nella gestione della Fondazione Mps con l’obiettivo primario di salvare la Fondazione stessa, metterla in sicurezza e avviare ogni possibile azione di responsabilità per ragioni di verità e di possibile recupero del patrimonio perduto.
Questo era ed è l’impegno prioritario e questo stiamo facendo.
Purtroppo il tema di questi giorni è diventato un altro. La partita BMPS sembra andare verso l’epilogo, noi non meno di altri cittadini, siamo impegnati e ansiosi di vedere la Banca più forte e migliore di prima. Però temiamo che non sia cosi. Noi faremo la nostra parte per garantire il massimo alla nostra città cosi come confidiamo che anche altri facciano.
A nessuno concediamo il diritto di ricercare nella nostra autonomia il capro espiatorio dei guasti prodotti da chi, negli ultimi 20 anni, ha cancellato 5 secoli di storia.
Barbara Lazzeroni Alessandra Navarri Sergio Betti