Siena spende quasi il doppio degli altri Comuni
SIENA. Una certezza: il Comune di Siena è stato male amministrato. Secondo l’indagine della Copaff (Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale), riportata oggi dal Sole 24Ore e dal Corriere della Sera, relativamente agli uffici “che si occupano di entrate, servizi tecnici, anagrafe, stato civile, servizi elettorali, leva, statistica e del resto della burocrazia” la spesa del Comune di Siena nel 2009 è stata di 15,4 milioni di euro a fronte di un costo “giusto”, ovvero standardizzato, di questi servizi che costituiscono in Italia circa il 27% delle uscite comunali, di 8,4 milioni di euro. In altre parole nell’anno preso in esame il Comune di Siena ha speso ben l’82.8% in più di quanto sarebbe stato giusto, superata in questo solo da Ascoli Piceno, col 96.5%.
Ma per fortuna siamo in Italia, un paese nel quale il governo dei tecnici bocconiani, evidentemente già concentrato sulle elezioni, ha fatto scadere con noncuranza il termine ultimo del 31 gennaio per accordarsi con i Comuni sulla ripartizione dei tagli per il 2013 che assommano, in funzione del decreto sulla spending review, a 2,25 miliardi di euro totali. In mancanza dell’accordo, che avrebbe dovuto recepire i risultati dell’indagine Copaff, si procederà ai classici indiscriminati tagli “lineari”, una manna per Siena che dovrà risparmiare non i 7 milioni di spesa giudicata eccessiva, ma “solo” 2,9 milioni.
Morale della favola: per questa volta l’abbiamo (abbastanza) scampata grazie all’inefficienza del governo, ma d’ora in poi l’azione amministrativa dovrà essere condotta con ben altra accortezza, equità e trasparenza: quelle che a nostro parere solo un governo civico, non condizionato dalle appartenenze e dai legami clientelari, può assicurare in futuro alla Città.
Enrico Tucci -Candidato sindaco di Pietraserena Siena C’E’