L'intervista di Profumo sotto accusa

SIENA. Gentile Direttore,
in un primo momento, data la occasione casalinga di una classica intervista “sdraiata” concessa a Canale 3, l’intervento a gamba tesa del presidente di Banca Monte dei Paschi sulla Fondazione, poteva essere preso per una boutade estiva e come tale derubricato. Quando però gli stessi concetti sono stati rilanciati oggi dal Sole 24Ore, la più autorevole testata finanziaria nazionale, non è più possibile fare finta di nulla. Il presidente Profumo Alessandro, già rinviato a giudizio per frode fiscale a Milano, ha spiegato urbi et orbi che la Fondazione Monte dei Paschi “non può avere tutti i suoi beni investiti nel singolo asset della banca” e nel tempo “dovrà ridurre la sua quota di partecipazione in modo ulteriore”. Il Sole 24Ore, per rincarare la dose, ricorda giustamente ai lettori che del 36.3% delle azioni MPS che fa capo alla Fondazione, il 33.5% è in pegno ai creditori, dunque la quota libera e vendibile è pari al solo 2.8%. Grazie per la puntualizzazione.
La storia si ripete. Abbiamo avuto un presidente della Fondazione, Mussari Giuseppe, che ha continuato a dirigerla di fatto dopo il passaggio alla presidenza della Banca, col bel risultato che sappiamo (non era il suo mestiere…). Ora abbiamo un altro presidente della Banca che, con una singolare concezione della ceccuziana discontinuità, ancora una volta pretende di dettare la strategia alla Fondazione, in suggestiva coincidenza con le sollecitazioni che da più parti arrivano per la immediata modifica dello statuto. Probabilmente Profumo Alessandro, anche se non è affar suo ma semmai degli enti nominanti, intende richiamarsi allo spirito dell’art.4 dell’attuale statuto: “la Fondazione amministra il proprio patrimonio secondo criteri prudenziali di rischio e di economicità in modo da conservarne il valore ed ottenerne una adeguata redditività”. Speriamo allora che non abbia tralasciato di leggere attentamente anche l’art.3 dove si afferma che “… la Fondazione, fedele ai legami ricordati (il territorio senese e la sua comunità NdR), dovrà tra l’altro garantire il mantenimento nella città di Siena della sede e della Direzione Generale della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA.”. Vedremo.