Nella bozza del nuovo il candidato vede 2 punti ostativi
SIENA. Siamo tutti d’accordo che lo statuto della Fondazione debba essere cambiato, anche per adeguarlo al nuovo scenario nel quale non è più padrona della Banca MPS (causato purtroppo non dimentichiamolo dalla sostanziale inosservanza di quello vecchio), ma la proposta che secondo il Corriere della Sera di oggi è stata avanzata dall’avvocato Benessia di Torino, definito “legale storico dell’ente” è inaccettabile e nonostante le pressioni del Tesoro va rigettata. Due sono i punti presi in considerazione dal Corriere della Sera: la cancellazione tout court di quel passaggio dell’articolo tre che impone di garantire “il mantenimento nella città di Siena della sede e della Direzione Generale della Banca Monte dei Paschi di Siena” e la riduzione del numero dei Deputati nominati dagli enti locali dagli attuali quattordici (otto dal Comune, cinque dalla Provincia, uno dalla Regione) ad otto, mentre “la scelta degli altri sei andrebbe affidata alle associazioni e alle camere di commercio”.
Per il primo punto ripropongo una osservazione del Prof. Boldrin di Fermareildeclino: nulla vieta in realtà alla Banca MPS di continuare ad avere la sede e la direzione generale a Siena nell’era della globalizzazione esattamente come accade per le Assicurazioni Generali, player assicurativo mondiale, che da sempre hanno sede a Trieste. Questa sarà una questione sulla quale il futuro sindaco dovrà essere intransigente. Per quanto riguarda le nomine siamo di fronte ad un evidente tentativo di far uscire la Politica dalla porta per farla rientrare, ma con la “p” minuscola, dalla finestra. E’ a tutti evidente che i vertici delle più importanti associazioni per non parlare della Camera di Commercio sono tutti di nomina o comunque di emanazione politica o meglio sottopolitica, senza alcun controllo da parte della comunità e quindi con questa modifica si raggiungerebbe un risultato opposto a quello che, almeno a parole, ci si propone. Quel che rimarrà della Fondazione dopo tutti questi sconvolgimenti è comunque patrimonio della comunità senese che ha nei consessi elettivi i suoi legittimi rappresentanti. Con queste premesse i quattordici Deputati della Fondazione di cui si parla dovrebbero caso mai essere nominati rispettivamente dal consiglio comunale di Siena, dal consiglio provinciale e dal consiglio regionale con procedure trasparenti per operare nell’esclusivo interesse delle comunità di riferimento.
La gatta frettolosa fa i gattini ciechi. Forse è meglio che la attuale Deputazione continui a dormicchiare come ha fatto finora ed arrivare a scadenza, visto che non ha nemmeno la dignità per dimettersi, senza prendere iniziative più o meno estemporanee le cui conseguenze potrebbero essere disastrose per la Città.
Per il primo punto ripropongo una osservazione del Prof. Boldrin di Fermareildeclino: nulla vieta in realtà alla Banca MPS di continuare ad avere la sede e la direzione generale a Siena nell’era della globalizzazione esattamente come accade per le Assicurazioni Generali, player assicurativo mondiale, che da sempre hanno sede a Trieste. Questa sarà una questione sulla quale il futuro sindaco dovrà essere intransigente. Per quanto riguarda le nomine siamo di fronte ad un evidente tentativo di far uscire la Politica dalla porta per farla rientrare, ma con la “p” minuscola, dalla finestra. E’ a tutti evidente che i vertici delle più importanti associazioni per non parlare della Camera di Commercio sono tutti di nomina o comunque di emanazione politica o meglio sottopolitica, senza alcun controllo da parte della comunità e quindi con questa modifica si raggiungerebbe un risultato opposto a quello che, almeno a parole, ci si propone. Quel che rimarrà della Fondazione dopo tutti questi sconvolgimenti è comunque patrimonio della comunità senese che ha nei consessi elettivi i suoi legittimi rappresentanti. Con queste premesse i quattordici Deputati della Fondazione di cui si parla dovrebbero caso mai essere nominati rispettivamente dal consiglio comunale di Siena, dal consiglio provinciale e dal consiglio regionale con procedure trasparenti per operare nell’esclusivo interesse delle comunità di riferimento.
La gatta frettolosa fa i gattini ciechi. Forse è meglio che la attuale Deputazione continui a dormicchiare come ha fatto finora ed arrivare a scadenza, visto che non ha nemmeno la dignità per dimettersi, senza prendere iniziative più o meno estemporanee le cui conseguenze potrebbero essere disastrose per la Città.
Enrico Tucci – Candidato sindaco Pietraserena e Siena C’E’