Il candidato sindaco di Siena c'é "legge" gli eventi
SIENA. Gentile Direttore,
non starebbe bene occuparsi di quanto accade in casa d’altri, ma credo che una eccezione possa essere fatta quando si tratta dello schieramento politico che ha governato in maniera egemonica la Città per decenni e che, nonostante il suo evidente fallimento, di nuovo intende proporsi agli elettori come se nulla fosse successo. Anzi, mi correggo, come se fosse successo di tutto, ma non li riguardasse, impegnati com’erano nelle esplorazioni spaziali.
E così abbiamo il sindaco dimissionario che il 19 novembre, al momento di proporsi come candidato alle primarie del centrosinistra, si permette candidamente di affermare “Siamo consapevoli che Siena sta vivendo uno di momenti più difficili della sua storia, ma proprio per questo siamo ancora più convinti che occorra fare, tutti insieme, uno sforzo per ritrovare la forza, l’orgoglio e l’entusiasmo per investire in un progetto di rilancio della città”. Eh già, ma chi l’ha ridotta Siena nelle condizioni misere che sappiamo?
Forse ci può aiutare l’aspirante candidato alle primarie Valentini, l’uomo che non c’era e se c’era (evidentemente) dormiva che ieri, sempre più innervosito per la difficoltà a racimolare le firme necessarie alla candidatura, ha sentenziato “Quanto è avvenuto in questi anni finirà sui libri di storia per la gravità e la profondità di cosa è stato rovinato e sciupato dopo i decenni se non i secoli che sono stati necessari per costruire questo patrimonio di bellezza e di benessere diffuso. La classe dirigente, non solo in politica, deve rispondere di quanto commesso a e contro Siena”. Ma allora che fare? Cambiare cavallo, magari mandandoli tutti a casa? Non basta, ci vuole una rivoluzione!
Non usa mezzi termini Pasquale D’Onofrio, il candidato SEL alle primarie del centrosinistra “Siena ha bisogno di un nuovo sistema di governo. Un governo rivoluzionario. Ma rivoluzionario perché dovrà usare la verità e la trasparenza come prassi … il nostro metodo di governo non potrà appunto prescindere dal raccontare sempre la verità ai cittadini …”. Se ne deduce che finora sono state raccontate un sacco di balle, con la prassi della menzogna e della opacità come stile di governo. Ma questo non era il D’Onofrio che fino all’ultimo minuto dell’ultima seduta del consiglio comunale ha difeso strenuamente la giunta Ceccuzzi? Deve essere il solito caso di omonimia.
Di bugie in effetti in questi ultimi due anni ne sono state dette tante, ma la più grossa è stata quella del commissariamento inflitto alla Città dall’irresponsabile comportamento delle opposizioni e dei “traditori” del Pd. L’ineffabile Giulio Carli, segretario comunale del Pd, il 23 dicembre su La Nazione ha dichiarato che la crisi della giunta e il lungo commissariamento sono stati il “caro prezzo” che il gruppo dirigente del Pd ha pagato consapevolmente per perseguire il progetto dell’egemonia all’interno del partito. Cose che accadono quando “.. un gruppo dirigente locale, ormai chiuso in sé stesso, intende auto perpetuarsi ad oltranza, escludendo ed emarginando chiunque voglia innovare contribuire, anche in modo critico, alla vita politica cittadina …” E se lo dice l’incontenibile Valentini che li conosce bene c’è da credergli. Forse è l’ora che tutti questi signori si godano un meritato riposo.
non starebbe bene occuparsi di quanto accade in casa d’altri, ma credo che una eccezione possa essere fatta quando si tratta dello schieramento politico che ha governato in maniera egemonica la Città per decenni e che, nonostante il suo evidente fallimento, di nuovo intende proporsi agli elettori come se nulla fosse successo. Anzi, mi correggo, come se fosse successo di tutto, ma non li riguardasse, impegnati com’erano nelle esplorazioni spaziali.
E così abbiamo il sindaco dimissionario che il 19 novembre, al momento di proporsi come candidato alle primarie del centrosinistra, si permette candidamente di affermare “Siamo consapevoli che Siena sta vivendo uno di momenti più difficili della sua storia, ma proprio per questo siamo ancora più convinti che occorra fare, tutti insieme, uno sforzo per ritrovare la forza, l’orgoglio e l’entusiasmo per investire in un progetto di rilancio della città”. Eh già, ma chi l’ha ridotta Siena nelle condizioni misere che sappiamo?
Forse ci può aiutare l’aspirante candidato alle primarie Valentini, l’uomo che non c’era e se c’era (evidentemente) dormiva che ieri, sempre più innervosito per la difficoltà a racimolare le firme necessarie alla candidatura, ha sentenziato “Quanto è avvenuto in questi anni finirà sui libri di storia per la gravità e la profondità di cosa è stato rovinato e sciupato dopo i decenni se non i secoli che sono stati necessari per costruire questo patrimonio di bellezza e di benessere diffuso. La classe dirigente, non solo in politica, deve rispondere di quanto commesso a e contro Siena”. Ma allora che fare? Cambiare cavallo, magari mandandoli tutti a casa? Non basta, ci vuole una rivoluzione!
Non usa mezzi termini Pasquale D’Onofrio, il candidato SEL alle primarie del centrosinistra “Siena ha bisogno di un nuovo sistema di governo. Un governo rivoluzionario. Ma rivoluzionario perché dovrà usare la verità e la trasparenza come prassi … il nostro metodo di governo non potrà appunto prescindere dal raccontare sempre la verità ai cittadini …”. Se ne deduce che finora sono state raccontate un sacco di balle, con la prassi della menzogna e della opacità come stile di governo. Ma questo non era il D’Onofrio che fino all’ultimo minuto dell’ultima seduta del consiglio comunale ha difeso strenuamente la giunta Ceccuzzi? Deve essere il solito caso di omonimia.
Di bugie in effetti in questi ultimi due anni ne sono state dette tante, ma la più grossa è stata quella del commissariamento inflitto alla Città dall’irresponsabile comportamento delle opposizioni e dei “traditori” del Pd. L’ineffabile Giulio Carli, segretario comunale del Pd, il 23 dicembre su La Nazione ha dichiarato che la crisi della giunta e il lungo commissariamento sono stati il “caro prezzo” che il gruppo dirigente del Pd ha pagato consapevolmente per perseguire il progetto dell’egemonia all’interno del partito. Cose che accadono quando “.. un gruppo dirigente locale, ormai chiuso in sé stesso, intende auto perpetuarsi ad oltranza, escludendo ed emarginando chiunque voglia innovare contribuire, anche in modo critico, alla vita politica cittadina …” E se lo dice l’incontenibile Valentini che li conosce bene c’è da credergli. Forse è l’ora che tutti questi signori si godano un meritato riposo.
Enrico Tucci (info@buongiornosiena.it)
Candidato Sindaco di Pietraserena e Siena C’è