"È assolutamente vitale che i cittadini che non hanno avuto la possibilità di vaccinarsi non diventino cittadini di seconda classe"
BRUXELLES. La delegazione dei Pirati al Parlamento europeo approva solo parzialmente la proposta legislativa della Commissione per il “Certificato verde digitale”. Mentre non ci sarà un registro delle vaccinazioni a livello europeo, molte questioni cruciali sono lasciate agli Stati membri. I governi nazionali potrebbero ancora negare ai loro cittadini l’accesso a una soluzione cartacea o rifiutare di accettare un test Covid-19 negativo come alternativa alla vaccinazione, il che potrebbe portare a una discriminazione nel blocco.
Contrariamente ai primi rapporti sui piani della Commissione, il “Certificato verde digitale” non richiederà ai cittadini dell’UE di consegnare dati medici sensibili a un registro elettronico centralizzato delle vaccinazioni. Tuttavia, gli Stati membri potrebbero ancora introdurlo a livello nazionale. Inoltre, i paesi non sarebbero tenuti a offrire una soluzione cartacea a un dispositivo di archiviazione digitale, che minaccia di discriminare un gran numero di cittadini.
“La proposta non soddisfa ancora i requisiti di protezione dei dati e di protezione contro la discriminazione”, avverte l’eurodeputato pirata tedesco Patrick Breyer. “Non garantisce che la variante digitale del certificato sia memorizzata in modo decentralizzato sui dispositivi della persona interessata e non in un registro centrale delle vaccinazioni. Ai cittadini non viene data la possibilità di scegliere se vogliono ricevere un certificato digitale o cartaceo, a meno che il loro Stato membro lo decida“.
Breyer aggiunge: “E il regolamento permette che la libertà di viaggio sia legata alla vaccinazione e che i test negativi non siano accettati come alternativa, il che potrebbe portare alla discriminazione. Questo deve essere migliorato. D’altra parte, accolgo con favore il fatto che sia esclusa la conservazione delle informazioni mediche dopo aver mostrato il certificato“.
Kolaja: “Il test PCR deve essere equivalente alla vaccinazione“
“Fortunatamente, la Commissione ha finalmente capito che i dati sanitari sono molto sensibili e non dovrebbero essere conservati in un unico database europeo“, concorda Marcel Kolaja, deputato pirata e vicepresidente del Parlamento europeo. Tuttavia, la versione finale della proposta deve includere un test PCR negativo come alternativa sufficiente alla vaccinazione per viaggiare nell’UE. “È assolutamente vitale che i cittadini che non hanno avuto la possibilità di vaccinarsi non diventino cittadini di seconda classe“, aggiunge Kolaja.