
SIENA. Da Toscana Civica riceviamo e pubblichiamo.
“Se la nostra maggioranza vincerà, proporremo ufficialmente di inserire nello Statuto della Regione Toscana le nostre radici etrusche e cristiane.
Questo perchè la storia si studia, non si giudica, ma anche perchè il vuoto di valori e di riferimenti in cui viviamo ha solo impoverito la nostra amata Regione.
Serve tornare a dare un’anima alla Toscana. Non è possibile continuare a governare con metodi ideologici e funzionalistici. L’urbanistica, così come lo spazio pubblico, non può essere pensato e programmato solo in una dimensione matematica, di volumi e ingombri.
Dobbiamo tornare a valorizzare lo stile toscano, la bellezza e la qualità, materie certamente non semplici ma fondamentali per una Regione che ha insegnato l’arte al mondo. Vogliamo puntare su una Regione policentrica, rispettosa di tutte le zone distretto, che debbono essere valorizzate.
Così come dobbiamo tornare a puntare sul nome Toscana e sul made in Tuscany, che è sinonimo di qualità.
Certamente vogliamo invertire la rotta rispetto alle politiche di chi, fino ad oggi, proponeva di fondere i Comuni e magari di fondere anche la Toscana con altre Regioni, sprezzante dell’identità, e in ricerca solo di potere.
Non può amare la Toscana chi, come Rossi, si diceva pronto a fonderla con altre solo per contare più numeri.
Il brand Toscana è uno dei più forti al mondo, e noi siamo orgogliosi di farne parte: in Regione servono amministratori che amino questa terra, desiderosi di rilanciare ogni Comune e ogni Vallata. Certamente in profonda discontinuità da chi vuole, invece, accorpare, fondere, e trattare alla fine i cittadini-utenti solo come numeri!”