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SIENA. Le utenze commerciali continuano ad essere fortemente penalizzate nell’applicazione della tariffa sui rifiuti in provincia di Siena. Nonostante la crisi in atto, tra il 2007 ed il 2009 i valori unitari utilizzati per il calcolo delle bollette hanno subito aumenti fino ad oltre il 20 per cento, e si è accentuata la disparità di trattamento tra comune e comune per lo stesso tipo di impresa. E’ quanto ha rilevato Confesercenti Siena confrontando le tariffe unitarie fisse e variabili applicate quest’anno con quelle determinate nei precedenti due anni.
“Mentre l’inflazione media non è andata oltre il 4,1 per cento, in questi due anni la TIA per negozi e pubblici esercizi ha subito pesanti rincari a due cifre, salvo poche eccezioni – sottolinea Valter Fucecchi, Direttore – la ripartizione delle ‘pesature’ tra utenze commerciali e domestiche non è stata corretta, ignorando il difficile contesto in cui gli esercenti si sono trovati ad operare, ed accentuando così un grave squilibrio”.
Questo stato di cose appare in modo netto, considerando gli scostamenti che emergono per quattro categorie commerciali (alberghi, negozi, ristoranti ed ortofrutta-florovivaisti-pizzerie al taglio) in 8 dei 15 comuni dove è stata già introdotta la Tia. Tra il 2007 ed il 2009 la somma dei valori unitari di tariffa fissa e variabile è salita del 9, del 16 ma anche del 24 per cento per 3 su 4 delle categorie considerate. I picchi massimi si riscontrano a Poggibonsi, ma lo scostamento si spinge fino al 17-18 per cento anche ad Abbadia, al 19 (per i ristoranti) a Chianciano, e fino al 15 per cento per i fruttivendoli nel capoluogo. Più contenuto (ma comunque in doppia cifra, in diversi casi) l’incremento derivato per gli alberghi, categoria ‘graziata’ dalla riduzione in due (Monteriggioni e San Gimignano) dei comuni considerati.
“Stupisce la vistosa diversità di considerazione per lo stesso tipo di esercizio, da una località all’altra – aggiunge il Presidente di Confesercenti, Graziano Becchetti – non riusciamo a comprendere come due comuni, magari confinanti, possano trattare in modo così diverso l’incidenza dei rifiuti per un ristorante o per un fioraio, condizionandone la concorrenzialità. E’ assolutamente urgente riequlibrare le pesature, tra le diverse utenze e tra comune e comune, meglio se attraverso una tariffa unica; e adottare misure straordinarie sull’esempio di Montepulciano, dov’è stato deciso di rimborsare parte della tariffa versata dalle imprese. Più in generale, l’erogazione dei servizi pubblici, tanto più se in un monopolio di fatto, deve essere ispirata maggiormente a criteri di efficienza: non si può agire sempre e solo sull’asticella dei ricavi per far quadrare il bilancio. Se un commerciante adottasse oggi per i suoi prodotti i rincari applicati sulla Tia, difficilmente resterebbe sul mercato”.