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SIENA. Riceviamo e volentieri pubblichiamo dal Partito Socialisti – Riformisti di Siena.
Testamento biologico, anche a Siena potremo averlo.
Oggi infatti Leonardo Tafani, capogruppo in consiglio comunale del Partito Socialista – Riformisti, ha depositato una mozione (appoggiata in pieno dal partito) con la richiesta che anche nella nostra città sia istituito il registro per i trattamenti di fine vita, il testamento biologico, come già in altre città è stato fatto, ultima in ordine di tempo Colle Val d’Elsa, dopo che anche a Firenze questo strumento è a disposizione dei cittadini. Per dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari, come si legge nella mozione, si intende un documento legale che permette di indicare in anticipo i trattamenti medici che ciascuno intende ricevere o rifiutare in caso di incapacità mentale, di incoscienza o di altre cause che impediscano di comunicare direttamente ed in modo consapevole con il proprio medico. La persona che lo redige nomina un fiduciario per le cure sanitarie che diviene, nel caso in cui la persona diventi incapace, il soggetto chiamato ad intervenire sulle decisioni riguardanti i trattamenti sanitari stessi. La dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari è stata introdotta per legge negli Stati Uniti nel 1991 e in molti paesi dell'Unione Europea, anno in cui la maggior parte dei paesi occidentali ha legiferato in materia. Dove non esiste ancora una legge specifica, vi è però una giurisprudenza costante che riconosce valore ai testamenti biologici. In Italia, l'articolo 32 della Costituzione stabilisce che "nessuno può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge e che la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. In consiglio comunale già si parlò di testamento biologico nella seduta del 7 aprile 2009, auspicando che dal Governo arrivassero quantomeno delle linee guida. Tutto ciò non è accaduto. Il Partito Socialista – Riformisti ed il consigliere Tafani chiedono dunque al sindaco Maurizio Cenni di impegnarsi affinché avvenga una corretta informazione alla cittadinanza del diritto alle così dette "dichiarazioni anticipate di volontà" che possono essere custodite da un notaio, dal proprio medico di fiducia o direttamente dall'interessato, oltre a predisporre un registro che raccolga le comunicazioni dei propri residenti circa l'esistenza di dichiarazioni anticipate di volontà nei trattamenti di natura medica e a definirne il regolamento d'accesso. I socialisti chiedono anche di prevedere i criteri e modi di comunicazione nella piena salvaguardia della disciplina sulla privacy di porre a disposizione dei soggetti istituzionali delegati per legge.