Chiesto un tavolo di confronto con le istituzioni
“Questo ennesimo sforzo chiesto all’agricoltura – spiegano dall’Unione Provinciale Agricoltori di Siena – vede una giusta finalità? In momenti di crisi, occorre utilizzare le risorse per investimenti produttivi, sia in termini economici che di occupazione. Non vorremmo che la tassa di soggiorno andasse a coprire disavanzi di gestione dei bilanci comunali”.
E’ auspicabile che i Comuni abbiano un contatto con le realtà produttive del territorio per capirne le difficoltà e lavorare insieme per migliorare l’economia e l’occupazione. “Non possiamo – aggiungono dall’Unione – continuare ad essere il salvadanaio (ormai vuoto) o diventare addirittura gli esattori”. L’unione agricoltori richiede con forza un tavolo di confronto e concertazione per una programmazione condivisa, in grado di dare risposte alle esigenze degli associati.
“La nostra posizione – concludono – pur con massima responsabilità civile, rimane ferma nel contestare questa nuova tassa che va a colpire chi produce reddito e crea lavoro. I disavanzi dei bilanci dei comuni si risolvono con risparmi e non con nuove tasse”.