Cenni (PD): «Un risultato che premia la specificità di una pratica antica»
SIENA. «La notizia è di alcuni mesi fa, ma in fase pandemica non fu possibile celebrarla in modo adeguato: oggi invece, finalmente, la “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” sono stati iscritti nel patrimonio immateriale dell’Unesco»: con queste parole l’onorevole Susanna Cenni (PD) commenta il riconoscimento ottenuto dall’intero movimento che ruota intorno al tartufo italiano. Cenni ha partecipato oggi a Roma, insieme ad alcuni parlamentari e diversi sindaci, alla cerimonia con cui la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Bergonzoni, ha consegnato l’attestato ufficiale al presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, Michele Boscagli.
«Questo grande risultato – commenta la deputata – arriva dopo anni di lavoro incessante delle associazioni, con lunghe interlocuzioni con gli uffici Unesco del Ministero della Cultura, e premia il grande lavoro, la convinzione, la passione, la capacità di tenere assieme comunità, competenze, conoscenza. È un risultato che riconosce una pratica antica, un patrimonio fatto di sapere custodito e tramandato nel tempo, incentrato sulla profonda comprensione dell’ambiente naturale e dell’ecosistema e sul rapporto simbiotico tra uomo e cane».