La Cna va avanti decisa con la dura protesta
SIENA. La protesta della Cna contro l’attuale metodo di tariffazione della Tari va avanti in modo deciso e dopo l’iniziativa unitaria della scorsa settimana con le tre associazioni di Siena, Arezzo e Grosseto, le buone ragioni delle imprese hanno assunto una autorevolezza ed una forza ancora maggiore, se possibile. Di tutto questo ha preso atto l’assessore regionale competente in materia di rifiuti Anna Rita Bramerini, presente all’iniziativa, che si è fatta carico della convocazione al più presto di un tavolo istituzionale in materia. Ovviamente la Cna è soddisfatta di ciò, visto che dopo tante proteste delle imprese qualcosa si sta muovendo. Questo non vuol dire che sia stata vinta la guerra e neppure una battaglia. I problemi sono ancora tutti ben presenti e fin quando non cambierà l’attuale metodo di tariffazione della Tari, la Cna andrà avanti e non farà alcun passo indietro, fino alla possibile impugnazione delle cartelle di pagamento 2015 dei rifiuti.
E’ infatti cambiato in modo sostanziale il quadro normativo che porta al calcolo della Tari ed i regolamenti attualmente in vigore devono essere tutti cambiati. La posizione del Ministero delle Finanze in materia è chiara: a dicembre è stato evidenziato che le aree nelle quali sono prodotti rifiuti speciali da attività artigianali e industriali (correttamente smaltiti) non potranno essere tassate, dando ragione alla protesta della Cna che da sempre ribadisce questo principio. Ovviamente l’interpretazione delle nuove regole non può essere data dal gestore, ma spetta ai comuni compiere i necessari percorsi di modifica dei regolamenti locali, anche per la presenza nel territorio dei centri di raccolta. Il gestore ha infatti ben altri compiti nella sua natura. Purtroppo, a parziale scusante dei comuni, c’è il vuoto nel coordinamento in materia di rifiuti fra tutti gli attori coinvolti. Da questo punto di vista potrebbe fare molto meglio l’Ato, dato che anche il suo acronimo (Ambiti Territoriali Ottimali), dovrebbe indicare le priorità. Queste, forse, le ragioni di un corto circuito nella comunicazione e nel coordinamento, con le aziende chiamate a pagare conti non loro.
Come detto in apertura la Cna ha preso atto della volontà della Regione di trovare una soluzione, che al momento, però, non è stata fornita. Per questo gli artigiani e gli imprenditori ribadiscono le necessità di avere un unico interlocutore per i rifiuti e la tariffazione, evitando il rimpallo di responsabilità fra Regione, gestore, Ato e comuni. Le imprese della Cna chiedono di poter pagare per quanto realmente prodotto nelle aziende e conferito al gestore, non certamente in base a regole che non hanno un criterio minimo di giustizia ed equità. La Cna non accetterà che i comuni non provvedano ad adeguare i regolamenti alle norme di legge o che apportino modifiche non in linea con quanto previsto dal Ministero delle Finanze. Per questo la Cna chiede di essere coinvolta nei tavoli che porteranno alla modifica dei regolamenti stessi. Tutto questo per non dover arrivare ad impugnare le cartelle Tari 2015 con tutte le conseguenze che questa azione porterebbe.