L'esponente del Nuovo Polo commenta così le ultime esternazioni di Fiorino Iantorno su Ampugnano

SIENA. Lo sviluppo e il rilancio di Siena non si realizzano garantendo sterili rendite di posizione. Non può assicurare la crescita di una comunità chi è abituato a guardarla con le lenti deformate della sola ed unica gestione del potere, chi è abituato a selezionare le classi dirigenti solo in base all’appartenenza e non alle competenze; atteggiamenti che hanno da anni mortificato tante persone preparate che avrebbero potuto dare un valido contributo alla nostra città, ma a cui sono sempre state tarpate le ali per fare spazio ad accordi di potere tra pochi che non hanno tenuto in considerazione una cosa fondamentale: la professionalità. E Siena ha improrogabilmente bisogno di questo, pena il restare ferma come sta avvenendo. Quando la politica si riduce a questo, non ci si può stupire se la gente diventa distante dalla vita pubblica. Il velo di opacità che è calato su Siena può essere tolto solo attraverso nuovi stimoli che rilancino la sua immagine e con questo la sua economia.
Per fare tutto cio’serve una visione d’insieme di Siena che nasca da una conoscenza approfondita, dettata dall’averla sempre vissuta, sapendo pregi e difetti, entusiasmi e contraddizioni. Non si fa crescere armonicamente il territorio avendo come unico obiettivo il potere fine a se stesso.
Più si entra nel vivo della campagna elettorale e più la coalizione che sostiene Ceccuzzi esce allo scoperto rivelando che la sua coesione (parecchio traballante, peraltro) non è dettata da una visione omogenea; non è dettata da un comune progetto di sviluppo. L’unico collante è il mantenimento delle rendite di posizione già esistenti o alle quali alcuni aspirano.
L’ultima dimostrazione arriva dalle dichiarazioni del consigliere di Rifondazione Comunista Fiorino Iantorno sulla vicenda dell’aeroporto di Ampugnano. Il consigliere Iantorno imputa a chi comanda la Banca Monte dei Paschi di aver spaccato in due la città. Ci chiediamo se Iantorno la pensava così quando ha votato a favore di tutti i documenti di indirizzo presentati dalla maggioranza, compreso quello che esprimeva un giudizio positivo sull’acquisto di Antonveneta. Questo atteggiamento rappresenta l’ennesima testimonianza dell’assenza di progettualità della coalizione che sostiene Ceccuzzi. I suoi diversi alleati stanno adoperando la campagna elettorale anche per condurre un vero e proprio regolamento di conti interno, in cui i distinguo e i veti incrociati assumono un ruolo ben più rilevante dei punti programmatici. Atteggiamenti che lasciano capire fin troppo che per queste persone Siena rappresenta solo un terreno di conquista e non una città da rilanciare.
Fausto Tanzarella
Alleanza per L’Italia