Cenni e Ceccuzzi: "Ora la Finanziaria ripristini le risorse sottratte ingiustamente"

SIENA. “La bocciatura da parte della Corte costituzionale ai tagli del Governo alla montagna è la conferma di quanto il Partito democratico ripete da mesi, cioè che è assolutamente illegittima una norma che incide sui mutui che le Comunità montane hanno stipulato facendo affidamento su fondi garantiti dallo Stato”. Susanna Cenni e Franco Ceccuzzi, deputati senesi del Pd, intervengono dopo la sentenza della Corte costituzionale di pochi giorni fa che, bocciando l’articolo 2 comma 187 della Finanziaria 2010, ha dichiarato illegittima la soppressione dei trasferimenti erariali alle Comunità montane voluta dal Governo per quanto attiene al fondo sviluppo e investimenti. “Con questa ennesima bocciatura – continuano i deputati democratici – si conferma l’irragionevolezza dei provvedimenti governativi a danno delle aree montane. Ora l’esecutivo, nella legge di stabilità, deve uniformarsi alle conseguenze di questa sentenza ripristinando i capitoli di bilancio a favore delle Comunità montane”.
“La Finanziaria – sottolineano Ceccuzzi e Cenni – oltre alle minori risorse per gli enti locali, taglia il 70 per cento del fondo per la montagna, destinandone il restante 30 per cento, pari a 15 milioni di euro, ai Comuni montani che rispondono ai nuovi requisiti stabiliti dalla maggioranza. Requisiti che penalizzano i comuni dell’Amiata-Val d’Orcia, e più in generale, i comuni toscani, in favore di quelli alpini, cari alla Lega Nord. In questo modo, in Toscana, i comuni montani passano da 140 a circa 60. La perdita della montanità per alcuni territori è un danno gravissimo. Intere comunità saranno escluse da benefici a cui hanno e avrebbero pieno diritto. Anche le imprese non godranno più di agevolazioni che in molti casi sono state essenziali per la loro sopravvivenza. Come parlamentari del Pd – proseguono Cenni e Ceccuzzi – abbiamo chiesto di istituire un Fondo nazionale integrativo per i comuni montani per il finanziamento di progetti di sviluppo socio-economico; per la presenza dei servizi essenziali, quali la sanità e la scuola; per lo sviluppo del turismo montano e degli sport di montagna; e per misure a sostegno dell’ambiente e dell’agricoltura locale”.
“La Finanziaria – sottolineano Ceccuzzi e Cenni – oltre alle minori risorse per gli enti locali, taglia il 70 per cento del fondo per la montagna, destinandone il restante 30 per cento, pari a 15 milioni di euro, ai Comuni montani che rispondono ai nuovi requisiti stabiliti dalla maggioranza. Requisiti che penalizzano i comuni dell’Amiata-Val d’Orcia, e più in generale, i comuni toscani, in favore di quelli alpini, cari alla Lega Nord. In questo modo, in Toscana, i comuni montani passano da 140 a circa 60. La perdita della montanità per alcuni territori è un danno gravissimo. Intere comunità saranno escluse da benefici a cui hanno e avrebbero pieno diritto. Anche le imprese non godranno più di agevolazioni che in molti casi sono state essenziali per la loro sopravvivenza. Come parlamentari del Pd – proseguono Cenni e Ceccuzzi – abbiamo chiesto di istituire un Fondo nazionale integrativo per i comuni montani per il finanziamento di progetti di sviluppo socio-economico; per la presenza dei servizi essenziali, quali la sanità e la scuola; per lo sviluppo del turismo montano e degli sport di montagna; e per misure a sostegno dell’ambiente e dell’agricoltura locale”.