" Io credo che sia giusto ascoltare, dare risposte e, in questa disastrosa stagione, parlare il linguaggio della verità"
SIENA. “La crisi pandemica che ci ha colpito sta producendo effetti devastanti e la ripartenza non sarà una passeggiata. I documenti, le mobilitazioni, le decine e decine di telefonate, lettere, mail, che anche io ricevo ogni giorno ne sono solo una piccola rappresentazione. Comprendo anche molto bene l’ansia e la delusione di chi, dopo aver tirato il fiato in queste settimane, fatto i conti con i ritardi nell’erogazione di risorse, cassa integrazione, bonus e concessione di credito, vuol poter semplicemente ricominciare a lavorare. Io credo che sia giusto ascoltare, dare risposte e, in questa disastrosa stagione, parlare il linguaggio della verità.
Se vogliamo farlo, purtroppo il primo punto da non dimenticare è che pur essendo usciti dalla crisi più acuta, non è finita e occorre grande cautela nell’organizzare la ripartenza. Noi sappiamo che dovremo fare i conti con il virus ancora a lungo, dovremo per una fase conviverci senza permettergli di farci ammalare e di tornare a riempire le terapie intensive. Credo anche sia giusto rilevare che, a oggi, per tante ragioni, la crisi non ha colpito allo stesso modo tutte le realtà. Che ci sono città, Paesi, che non hanno avuto contagi. Aggiungo che dobbiamo tutti aver chiaro che la ripartenza ci chiederà di provare a cambiare qualche paradigma dello sviluppo che abbiamo avuto sin qui, e dovremo tener presente tutto questo. Auspico, infine, che si possa riconsegnare un ruolo più attivo al Parlamento anche per poter intervenire sulla ripartenza, sulla ricostruzione.
Ho letto e sentito personalmente molti degli imprenditori che sono intervenuti in questi giorni sulla stampa locale. Il Governo, reduce da un recente grande sforzo per fermare l’aumento dell’Iva ha già investito, dopo l’autorizzazione all’ulteriore deficit, 25 mld nel primo decreto, si appresta a stanziarne altri 55 nei prossimi giorni, e temo non basteranno. Non a caso il pressing nei confronti dell’Europa continua, nell’intento di raggiungere, oltre ai primi risultati, l’obiettivo di risorse anche a fondo perduto.
È vero, la perdita di tessuto commerciale, artigianale, di agricoltori significa impoverimento del tessuto civico e democratico. Dobbiamo lavorare assieme a tutti loro per impedirlo. Saranno necessari e credo, come ha anticipato il Ministro Gualtieri, che si lavorerà in questa direzione con contributi a fondo perduto per le imprese che hanno subito i danni più gravi. Ma nel frattempo l’accesso alla liquidità deve essere semplificato e reso accessibile. Stiamo lavorando per questo anche ad alcuni emendamenti nel decreto liquidità.
Sulle riaperture credo sia necessario in questi giorni un grande lavoro di confronto tra Stato e Regioni per produrre indicatori e parametri popolazione, andamento contagi, per poter consentire riaperture differenziate pur in assoluta sicurezza. Il Presidente Rossi già da tempo aveva avviato un’interlocuzione con questo obiettivo. Oculatezza e responsabilità per provare a utilizzare flessibilità anche territoriale. Ma guai a interpretare questo come un “libera tutti”.
Non sono tollerabili speculazioni sui prezzi in una stagione come questa. Il Cura Italia è già intervenuto su questi episodi considerandoli pratiche sleali da perseguire, occorrerà farlo con grande severità. Occorre però favorire accordi con Gdo per sostenere acquisto di produzioni nazionali e locali e ricominciare a lavorare per ripresa export. Non è pensabile che la qualità delle nostre produzioni sia penalizzante.
Non posso non dare ragione alle imprese che si lamentano della burocrazia e dei rallentamenti dovuti alla farraginosità di tanti e troppi meccanismi. Anche su questo si sta cercando di lavorare. Non dimentichiamo però i numeri incredibilmente alti di pratiche che si stanno lavorando in questo momento.
Credo che in questo quadro critico non vada dimenticata la situazione di bambini e ragazzi, visto lo slittamento della riapertura della scuola. È necessario offrire e creare alternative educative e di socializzazione con spazi e requisiti adeguati. Lo dobbiamo ai ragazzi ed alle famiglie, in modo particolare alle donne.
Io spero davvero che su questi punti nei prossimi giorni possano essere annunciate alcune novità positive per ripartire, facendo in modo che nessuno rischi di non farlo più, ma ripartire in sicurezza, una ripresa dei contagi sarebbe la fine”.
Susanna Cenni, deputata Partito democratico