La parlamentare senese ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione in Commissione agricoltura al Ministro delle politiche agricole, Luca Zaia per sapere quali provvedimenti sono stati presi fino ad oggi e quali intenda intraprendere il Governo per evitare il caos normativo sugli Ogm e tutelare le produzioni biologiche e convenzionali da possibili rischi di contaminazione genetica, dopo la sentenza del Consiglio di Stato ha accolto la richiesta presentata da un imprenditore agricolo sulla coltivazione di mais Ogm.
“Il dibattito – continua Cenni – che si è aperto vede in questi giorni spunti interessanti, ma anche una polarizzazione ideologizzata fra chi considera gli Ogm il futuro, lo strumento per sconfiggere ogni male del mondo e chi parla di cibi ‘Frankenstein’, polarizzazione di cui possiamo discutere nei convegni, con tanto di competenze scientifiche sull’uno e sull’altro fronte, ma che a mio parere non incide sull’emergenza immediata: intervenire per coprire i vuoti normativi che, ove non opera la politica, rischiano di riempire i giudici e le varie sentenze, ed io credo che la buona agricoltura meriti qualcosa di più. Un Ministro non può semplicemente dirci che pensa al Referendum, ma anche alla luce delle dichiarazioni del Presidente Barroso, deve attivare tutti gli strumenti a sua disposizione o attraverso la clausola di salvaguardia o stipulando assieme alle Regioni norme di garanzia massima per il consumatore e per gli agricoltori convenzionali e biologici dai possibili rischi di inquinamento genetico. Finalmente oggi leggiamo che si intraprende la strada della clausola di salvaguardia, ma con la decisione della Commissione europea si rendono ancora più necessarie queste ed altre risposte del Governo sulle coltivazioni Ogm in Italia. Dall’esecutivo, purtroppo in questi giorni, sono arrivate molte dichiarazioni, ma, fino ad oggi, nessun atto concreto era stato posto in atto. Forse anche su questo tema la maggioranza ha idee contrastanti al suo interno? Io ritengo che sia impraticabile un percorso che prima vede l’ingresso di Ogm e poi detta le regole. Il buon senso consiglia l’esatto contrario”.
“Ed allora – prosegue Cenni – che si riparta con un provvedimento urgente che ne decreti l’attuazione immediata (visto che il Governo usa quotidianamente questa prassi per le norme ad personam), magari riprendendo l’emendamento del Pd al ddl sul sostegno all’agroalimentare, approvato in Commissione agricoltura alla Camera, che prevede l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’eventuale utilizzo di produzioni geneticamente modificate nella catena alimentare, magari lavorando seriamente con le Regioni Italiane che assieme a decine e decine di Regioni Europee da anni lavorano sulla costruzione di filiere libere da Ogm. Dopo le parole, insomma, chiediamo a Zaia misure concrete: attivare le competenze giuridiche necessarie per valutare la decisione UE, per affrontare quanto stabilito dalle sentenze; costruire alleanze in Europa utili ad evitare l’apertura di una strada che farebbe solo gli interessi dei signori dei brevetti. Caro Ministro, interrompa per qualche giorno la sua campagna in Veneto e si dedichi ad una partita importante per tutto il Paese ed anche per il suo Veneto ”.